L’ombra – Melanie Raabe



Melanie Raabe
L’ombra
Corbaccio
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Melanie Raabe torna in libreria con L’ombra, un nuovo thriller da leggere tutto d’un fiato, in cui ogni piccolo dettaglio è fondamentale per avere una visione d’insieme, unire tutti i tasselli della storia e comprendere quale verità si celi in essi. Niente è ciò che sembra, nel momento in cui pensiamo di essere a un passo dalla soluzione, in maniera mai banale l’autrice aggiunge altri elementi così da rimescolare le carte riportandoci al punto di partenza.
Norah si è appena trasferita a Vienna per iniziare una nuova vita, lontana dal suo ex ragazzo e da un passato che continua a tormentarla e a ferirla nel profondo da quasi vent’anni. Si sente pronta per andare avanti, lasciando per sempre tutti gli errori e i segreti a Berlino. Non può immaginare che qualcuno proprio nella città austriaca non le permetterà neanche questa volta di dimenticare…
Al suo arrivo una strana mendicante la ferma durante una tranquilla passeggiata pronunciando le seguenti parole: «L’11 febbraio ucciderai un uomo di nome Arthur Grimm al Prater. Per un’ottima ragione. E per tua scelta». Norah è a dir poco sconvolta, chi è questo Arthur Grimm e perché dovrebbe ammazzarlo? Però non può trattarsi di un errore, quella donna si rivolgeva esattamente a lei e sembrava sapesse cosa stesse facendo. Nei giorni successivi, Norah cerca di concentrarsi sul lavoro da giornalista, ma è tutto inutile: deve saperne di più, soprattutto perché quel nome continua a saltare fuori insieme a una serie di situazioni e “coincidenze”. Com’è possibile che la sua vicina di casa assomigli talmente tanto a Valerie, la migliore amica morta suicida diciotto anni prima, protagonista di quel passato da cui vuole fuggire? A peggiorare le cose c’è un altro fatto, in casa di Norah da qualche giorno scompaiono e appaiono oggetti così da indurla a pensare che ci sia qualcuno a spiarla. Forse la sensazione di avere sempre degli occhi puntati addosso non è così irreale… I pochi amici che ha stanno iniziando ad abbandonarla, magari saranno proprio questi eventi a condurla al Prater in quella fatidica sera e commettere ciò che ora non riesce neanche a immaginare e addirittura pronunciare: un omicidio! In fondo sappiamo veramente di cosa possiamo essere capaci? Norah inizia a dubitarne quando scopre che molto probabilmente Valerie non si è suicidata e che il colpevole della sua morte vive a Vienna, indisturbato e senza aver scontato nessuna pena per i propri atroci peccati.
La Raabe, con grande maestria, costruisce un intreccio in cui inizialmente anche il lettore, come la protagonista, non sa muoversi e andare avanti. L’incapacità di dare una risposta ai propri dubbi spinge Norah a fare supposizioni basandosi sugli indizi e le parole di uno sconosciuto che la manovra a suo piacimento; lo stesso facciamo noi mentre leggiamo fidandoci dei fatti in superficie.
Ma la realtà è molto più complessa di come appare, bisogna analizzarne tutti i particolari, sviscerarli, ed è quello che dovrà fare Norah per vivere finalmente in pace perché, come afferma la l’autrice, forse, essere felice è permesso anche a chi ha commesso molti errori.

Claudia Sermarini

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