Marco Buratti si è cacciato in un bel po’ di pericoli negli anni e, nell’intenzione del suo creatore, altro ancora succederà.
Di seguito si propone una piccola sintesi delle trame dei romanzi già pubblicati per invogliare il lettore a seguire le orme di Marco e arrivare pronti alla sua nuova avventura prevista per l’autunno di quest’anno.
Avvertimento importante: ogni romanzo gode di assoluta indipendenza ideologica e narrativa dagli altri, anzi spesso vengono fatti dei flash back per il lettore per dare piena luce ai personaggi. Quindi pescate tranquilli il titolo che più vi aggrada: La coerenza di Marco e dei suoi valori forti sono ribaditi di continuo, ma con qualche pennellata nuova da maestro qua e la per non annoiare il lettore.
E’ il 1998, viene dato alle stampe “La verità dell’Alligatore”.
Marco e Beniamino si imbattono in un povero disgraziato tossico all’ultimo stadio che non si ripresenta in galera dopo un permesso concessogli per lavorare. Il suo avvocato donna chiede i servigi dei due soci per scagionare il suo assistito accusato ingiustamente del duplice omicidio di donne dalla vita apparentemente irreprensibile.
Il teatro della questione è Padova, è proprio nel sottobosco malavitoso della città, nell’ambiente di una certa borghesia di provincia che i due soci troveranno molte risposte e la verità.
Non ci si aspetti mai piena luce sul caso, il retrogusto dei finali di Carlotto è sempre amarissimo.
Nel 1999 esce “Il mistero di Mangiabarche”. Marco è in trasferta tra Sardegna e Corsica, costretto, più che realmente interessato, perché ha dato troppo fastidio a nord est.
L’affare è rognoso, scagionare tre avvocati, categoria verso la quale l’Alligatore prova sentimenti contrastanti. Le tre toghe hanno passato qualche anno di carcere accusate di aver eliminato un loro collega tale Giampaolo Siddi.
In realtà l’avvocato non è morto affatto, è coinvolto negli affari di una banda con varie anime al suo interno: funzionari del Sisde, avvocati corrotti, malavitosi Corsi. Sarà un’inchiesta senza esclusioni di colpi, molto cruda, che toccherà anche sentimentalmente l’Alligatore. Atmosfere sempre più cupe, una Cagliari insolita e molto poco vicina alle rassicuranti immagini patinate da cataloghi di agenzia di viaggio.
Il 2000 segna il ritorno dell’ Alligatore in terra veneta per scandagliare l’enorme baratro culturale e sociale creato della Mala del Brenta nel romanzo “Nessuna cortesia all’uscita”.
Tristano Castelli, nome di fantasia, dietro al quale facilmente si intuisce il vero boss della mala veneto, spadroneggia in tutto il Veneto, ma si trova in forte difficoltà nel gestire i parvenu del crimine, feroci e determinati nel prendere il potere: mafia russa e albanese.
Si vende così allo Stato innescando una serie di ripicche a catena che coinvolgeranno Marco e suoi soci. Come già detto Max la Memoria pagherà il prezzo più alto perdendo in un agguato la sua Marielita.
Il traffico internazionale di droga è la tematica del quarto romanzo della serie “ Il corriere colombiano” apparso nel 2001.
L’Alligatore qui alza il tiro, si scontra con il mondo del narcotraffico colombiano e gli spacciatori veneti. L’obiettivo come di consueto è quello di scagionare un innocente, non immacolato, ma pur sempre estraneo ai fatti.
Le vecchie regole sono saltate e il personaggio più a disagio in questi frangenti è il vecchio Rossini che pur nella sua implacabilità manifesta orrore e acredine verso un mondo che non riconosce più.
Chiude la produzione dei romanzi classici “Il maestro di nodi” anno di pubblicazione 2004.
Romanzo interessantissimo, perché in sé contiene più anime, una di pura fiction anche se con stretti legami alla realtà e una di presa diretta sul presente con chiari riferimenti ai fatti Genova del G8.
I tre soci qui appaiono vitali più che mai e anche ideologicamente messi parecchio in discussione.
Il mondo del sadomasochismo è sondato con precisione da Carlotto, e diventa espressione esplicita della doppia vita serpeggiante della provincia veneto lombarda.
Il marito di una donna scomparsa si rivolge a Marco per ritrovare la moglie coinvolta in un giro di orge e servizi fotografici proprio nell’ambito sadomasochista.
Si scoperchierà un verminaio che come sempre coinvolgerà insospettabili ambienti provinciali, persone ricattate che preferiranno morire piuttosto che affrontare la pubblica gogna.
Dietro a tutto un giro più che interessante e un potere psicologico da esercitare sulle personalità più deboli.
Massimo Carlotto nel 2007 ci ha regalato un bel colpo di teatro dando all stampe l’ultima(per ora) avventura dell’Alligatore nella forma della Graphic Novel.
Igort, esperto disegnatore, ha dato finalmente un volto ai tre soci.
Un bel azzardo passare dal romanzo classico al fumetto. Testo e segno artistico sono a livelli così alti da conquistare all’istante il lettore.
La nuova avventura di Marco e i suoi soci si chiama “Dimmi che non vuoi morire” opera recensita anche da Milanonera.
Lo stile di Carlotto si fa sempre più serrato e scarno proprio in vece dell’immagine che esemplifica il contenuto.
Un esperimento a detta dei più perfettamente riuscito.
Chissà Marco come si presenterà all’appuntamento autunnale… di una cosa siamo certi continuerà a lavorare coi suoi soci.
La dipartita terrena del vero Rossini non ha tolto la voglia al creatore del suo alter ego di carta di continuare la collaborazione con l’Alligatore.
Il covo virtuale di Marco Buratti è www.massimocarlotto.it , un sito interessante per gli amanti del genere noir, dove potrete anche imparare a prepararvi un aperitivo ispirato all’Alligatore.
L’Alligatore tra passato e futuro
Alessandra Anzivino