Delitti d’autore su L’Europeo

Puntuale, come ogni estate, L’Europeo dedica un numero alla cronaca nera. Questo di agosto è un omaggio alla nera d’autore, quella raccontata dalla grande “stirpe dei cronisti”, come li definisce il direttore Daniele Protti nella presentazione. Scrivere di nera significa “vedere, ascoltare, confrontare e fare le domande giuste”. E questo numero propone quello che hanno visto, ascoltato e scritto a cavallo tra gli anni Quaranta e Sessanta Giorgio Bocca, Alberto Ongaro, Tommaso Besozzi, Camilla Cederna e Oriana Fallaci.
“Si passa dal bianco e nero al colore”, ma, come scrive nell’introduzione, il giornalista e scrittore Andrea Kerbaker, i racconti di omicidi e vendette accompagnano di pari passo la storia del nostro Paese. Si uccide per passione, e, amorosa o politica che sia, l’intensità non diminuisce. Dall’omicidio del direttore della Fiat Erio Codecà, narrato da Giorgio Bocca, al racconto della morte di Michelina Manzoni e del processo al suo assassino, scritto con dovizia di particolari da Oriana Fallaci. Dalla trasformazione di Maria Pia Bellentani da “educanda”, come l’ ha descritta Camilla Cederna, in amante gelosa e assassina, alla spietata crudeltà di Luigina Pasino, l’uxoricida di Gallarate, narrata dalla penna di Alberto Ongaro. Dall’ omicidio dell’attivista del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli, a quello del Professor Aldo Semerari, il criminologo legato agli ambienti malavitosi.
Delitti di ieri e di oggi, casi irrisolti e casi riaperti grazie alle moderne tecniche scientifiche, come quello di Simonetta Cesaroni, su cui ha “indagato” Tiziano Marelli. Mentre Sandro Provvisionato, ne “I casi freddi dei Ris”, scrive dell’ “illusione dell’onnipotenza delle polizie scientifiche”.
E in più due storie inedite: Il terrore di Villa Borghese, un noir scritto nel 1949 da Alberto Moravia e Saremo una sola carne, di Giuseppe Genna, il racconto di cronaca sul cannibale di Rotemburg da cui lo scrittore sta traendo un romanzo di prossima uscita.