L’ammetto, mi sono avvicinato a questo libro con qualche titubanza. Ma avevo torto: si č spesso portati a guardare con sufficienza, se non con aperto sospetto, le antologie collettive. I motivi sono noti a chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il mondo dell’editoria: spesso la qualitŕ dei testi tende a essere quantomeno altalenante, e non č raro che la pubblicazione di simili volumi risponda a logiche biecamente commerciali.
Non č il caso perň di questa raccolta, pubblicata da Perdisa nella collana Perdisa Pop, che prende il nome dall’omonimo, celebre, premio letterario dedicato al giallo e al noir, quel Lama e Trama giunto quest’anno all’ottava edizione.
Il volume contiene diciassette racconti e due monologhi teatrali, firmati non solo da autori di conclamato successo, ma anche da alcune nuove leve, tutte decisamente promettenti. Ecco allora che la varietŕ di stili e voci diviene legittimo motivo di vanto per il volume, contenente storie nere, a volte bizzarre, perlopiů tragiche, nelle quali ovviamente lame e sangue la fanno da padrone.
Variegata anche l’ambientazione, dal mondo del lavoro alla dimensione domestica. Tra le prove migliori, il tagliente racconto di Diana Lama e la storia, con magistrale colpo di scena finale, di Elisabetta Bucciarelli. Entrambi i testi sono firmati da donne, a conferma dell’interessante tendenza in atto non solo nel noir di casa nostra, che vede sempre piů protagonista quella che una volta veniva definita l’altra metŕ del cielo, e che oggi sembra avere armi ben affilate a sua disposizione… letterariamente parlando, s’intende!