Sant’Alessio, in Valle d’Agrò, un minuscolo paese lungo il magnifico percorso che da Messina conduce a Taormina. Fine estate 1975. Italo Agrò è stato anche giovane, sfrontato e raziocinante, già iscritto al Pci. A 22 anni frequenta a Napoli il terzo anno di Giurisprudenza e una brava prostituta nave scuola. Trascorre le vacanze dai genitori (la nonna paterna è Italia Cacopardo), col fratello più grande Ettore e tanti amici, ricambiando ora finalmente l’amore della 20enne mora Irene Mangiacola, labbra carnose, occhi neri, alta e sportiva, secondo anno di Medicina a Catania. Per mare e per terra, in barca e in seicento. Spesso il locale grosso sottufficiale dei Carabinieri (che gli abita vicino) Augusto la Ronda lo manda a chiamare per sistemare i rapporti scritti. Questa volta hanno ucciso il bel 28enne Biagio Mudaita e Italo aiuta a scoprire il colpevole (mancino). Romanzo di formazione sentimentale, più incontri carnali che trama poliziesca, il lindo prequel dell’ottima serie del 76enne Domenico Cacopardo (“Agrò e il maresciallo La Ronda”, Marsilio 2013, pag. 222 euro 17,50), in terza fissa. Poesie e innumerevoli miti gastronomici.
Agrò e il maresciallo La Ronda
valerio calzolaio