Dopo “L’ombra del commissario Sensi” e “Satanisti perbene”, Susanna Raule torna in libreria con la terza avventura di Ermanno Sensi. Commissario anticonformista, irriverente e scorretto, ma dall’intuito geniale. Le donne lo trovano irresistibile, vive di Red Bull e junk food, ascolta musica gothic metal ed è costretto a convivere con il demone Astaroth, intrappolato dentro il suo corpo. Una convivenza tutt’altro che pacifica che lo porta sempre più spesso a camminare in equilibrio precario sull’orlo del precipizio. Intorno a lui si muovono i colleghi di sempre, non sempre convinti dei suoi metodi investigativi, ma comunque fedeli e affascinati dalla sua accattivante personalità, e l’amico (confidente/confessore) libraio Levi appassionato di esoterismo. La nuova indagine inizia con un’apparente morte naturale su una spiaggia fra Lerici e La Spezia. Una turista inglese, sotto gli occhi degli altri bagnanti, muore annegata … in poco più di un metro d’acqua. Un caso che, contro ogni aspettativa, Sensi prende a cuore e che ovviamente s’ingarbuglia dopo pochi giorni quando si scopre che anche il marito della donna è misteriosamente deceduto. Comincia così un’indagine serrata che porterà il commissario e l’ispettrice Riu a investigare prima in Sicilia e poi addirittura oltre confine, nella elegante e compassata Cambridge. Un’indagine che porterà alla luce una brutta storia di prostituzione e pornografia, di sesso malato ed estremo. A complicare il tutto, i dubbi morali e i rigurgiti di coscienza del protagonista che, questa volta, deve fare i conti anche con una serie incubi che non gli danno tregua e che sembrano provocati dal demone Astaroth. Flash back delle tormentate e terribili esperienze di un nobile veneziano del diciottesimo secolo. Una storia nera, sporca e piene di ombre, che tiene incollato il lettore, ma che sa anche regalare momenti di leggerezza grazie all’umorismo dissacrante e graffiante del protagonista. Un romanzo che coinvolge, spiazza ed emoziona. A tratti commuove. Un libro da leggere… magari ascoltando la musica preferita del sempre più convincente commissario Sensi.
L’architettura segreta del mondo
Ferdinando Pastori