E mentre avvertivo il minaccioso silenzio della casa, il presentimento che avevo provato per tutto il giorno si avvicinò al terrore che ricordavo di aver sentito addosso venticinque anni prima. Stava per accadere qualcosa di terribile.
La letteratura e la cinematografia sono zeppe di storie in cui il ritorno al passato scatena nei protagonisti le peggiori sensazioni. I luoghi, gli abitanti, le esperienze che si è lasciati alle spalle nelle intenzioni di chi abbandona dovrebbero restare sepolte per sempre nel dimenticatoio. Però la vita è imprevedibile e quello che si è pianificato così per bene si sgretola sotto l’impellenza di altre ragioni e allora si deve tornare proprio nel posto in cui mai e poi mai si sarebbe voluti tornare; là dove si è stati più male e si è sofferto di più. Basterebbe questo a creare la giusta tensione nel nuovo romanzo di Alex North, invece l’autore fa molto di più, va oltre, e dà essenza e corpo al trascorso di Paul, gli dona materia e facoltà di agire e allora non solo il passato terrorizza e addolora per i suoi fantasmi, ma fagocita e uccide perché quei fantasmi sono veri veri.
Paul a Gritten, la sua città natale, non avrebbe mai voluto tornare perché nonostante siano passati venticinque anni il ricordo terribile della polizia che bussa alla sua porta perché lo crede invischiato in accadimenti drammatici gli brucia ancora sulla pelle come se fosse fuoco vivo. E insieme a questo il doloroso ricordo di sua madre che cercava di proteggerlo e difenderlo oltre ogni ragionevole dubbio perché sapeva quanto Paul fosse estraneo a tutti quei fatti. Il colpevole era da ricercare altrove, in un ragazzo invidioso e diabolico che si era intromesso in una amicizia bella e pulita sventrandola e colpendola a morte. Lo stesso ragazzo che poi scompare misteriosamente e fa perdere di sé ogni traccia. Paul è sfiancato nello spirito e nel corpo. Gritten è diventata per lui un posto orribile e allora prende un treno e scappa via, promettendo di non voltarsi mai indietro.
Ora però sua madre, anziana e malata ha bisogno di lui e Paul deve ritornare nelle fauci dell’inferno, farsi inghiottire nuovamente dal buio e dal male e chiudere i conti con il suo passato, sempre se lo stesso non lo annienta prima. Ed è qui che il romanzo di North si trasforma pagina dopo pagina in un vero horror lasciando integra la struttura del thriller, ma aggiungendo alla stessa colpi di scena che nemmeno il lettore più esperto e aduso al genere avrebbe mai potuto aspettarsi.
Le ombre è un romanzo che colpisce soprattutto per questo: per l’incredibile bravura dell’autore a cambiare registro e a farlo con una naturalezza da grande scrittore così che chi legge si trova davanti capitoli di descrizioni quasi familiari, ricordi e avvenienti di una certa tensione, per giungere a fatti e azioni che lasciano letteralmente senza fiato. North usa moltissimo anche l’elemento emotivo che inserisce con perizia quando la tensione diventa estrema e allora si finisce per commuoversi anche leggendo un thriller/horror e ci si stupisce perché fino a qualche capoverso prima si moriva di paura e basta.
Insomma Le ombre è un romanzo imperdibile che vi terrà incollati alle pagine e vi farà amare perdutamente l’autore. E Alex North è davvero bravo, però lasciatemi dire che sono stati eccezionalmente bravi anche Sara Biliotti e Luca Briasco, orgoglio tutto italiano di traduttori, che sono riusciti a rendere appieno la fascinazione della storia.
Le ombre – Alex North
Antonia del Sambro
