Liberami dal nulla



tennessee jones
Liberami dal nulla
quarup
Compralo su Compralo su Amazon

Chi scrive si nutre di pane e Bruce Springsteen da quasi trent’anni. E, nel suo personale taccuino, Nebraska è l’album più amato tra quelli registrati dal musicista del New Jersey. La lettura di Liberami dal nulla di Tennessee Jones, nata con un misto di curiosità e scetticismo, si è chiusa con un piacere secondo a pochi.

Dieci racconti quante sono le canzoni del disco, scanditi dal medesimo titolo. L’imprinting dato da Springsteen, con l’album più gelido della sua carriera, così alimentato da solitudini infinite, follie senza ritorno, affetti drogati e spaccamento del minimo collante sociale, è la benzina che dà fuoco a questi racconti dove il sogno americano si declina in incubo e la no second chance trova ragione spesso nell’assenza di una prima opportunità. Storie che la giovanissima autrice governa con una scrittura esemplare e sorprendente per maturità stilistica. Che si farebbe riconoscere da Steinbeck ed Hemingway, tanto per offrire una breve pulsione della sua grandezza.

Scordiamoci pietà e redenzione umana. Il catalogo di questa America è monocromatico: grigio. Ha il suono del fiato di chi fugge. Nero è il colore, zero il numero, prendendo a prestito il Bob Dylan e la sua A Hard Rain’s A-Gonna Fall. Tennessee Jones parte da quelle canzoni e vi resta creando un’opera che cammina da sola. Diversa, autonoma, se non quando addirittura nuova. Certo, il destino del protagonista di Nebraska che, con la giovane fidanzata a fianco, si sposta qua e là per lo Stato uccidendo chiunque si mette sul suo cammino, così come la parabola nera dell’uomo che chiameranno Johnny 99, per il numero di anni che dovrà scontare in galera, rimandano al sangue della fonte musicale.

Ma Caleb Wilson, Kyle William, Wanda, Tommy, Christine, vale a dire alcuni dei personaggi delle altre storie, cercano di mettere insieme un’esistenza tutta loro, in cui il canovaccio lirico di Springsteen sembra fermarsi proprio dove il racconto comincia. Poche balle: siamo ai piani alti.

Se avete il gusto della scoperta di un mondo parallelo, magari quando la città è ancora nelle braccia del sonno e voi girate per le stanze di casa come cavallette, non permettetevi di perdere questo libro. E tenete d’occhio questa scrittrice.

corrado ori tanzi

Potrebbero interessarti anche...