Gigliola Alvisi
Dieci indizi per Agatha
Pelledoca
Agatha Christie con il suo personaggio princeps Poirot, insieme a Sherlock Holmes, continua a tornare inesorabilmente anche nei libri per ragazzi: è il destino di persone reali o immaginarie che diventeranno icone transgenerazionali. Quella di Alvisi non è una biografia in senso stretto, ma una storia romanzata di infanzia e adolescenza di una bambina (che impara a leggere da sola a 5 anni) e poi ragazzina sballottata con la famiglia tra Gran Bretagna, Francia ed Egitto per nascondere le ristrettezze economiche della famiglia andata in rovina (raccontato in modo divertente dà un’idea dei costumi e pregiudizi del tempo), la giovinezza, il matrimonio con un pilota militare e il volontariato come infermiera durante la prima guerra mondiale che le permette la conoscenza dei veleni usati anche nella farmacopea, fino alla scoperta della scrittura, prima come diletto personale e poi con ambizioni di pubblicazione, dopo la stesura del primo romanzo poliziesco, il celeberrimo Poirot a Styles Court.
L’espediente narrativo di Alvisi è quella di un narratore esterno onnisciente con brevi intermezzi in corsivo in prima persona di Poirot, che si chiede: ma chi sono io, e per capirlo indaga la vita della sua creatrice mettendo in fila gli indizi, come i sassolini di Pollicino. In breve, i dieci indizi fondamentali per capire cosa ha fatto della Christie la scrittrice raffinata che ha creato quel personaggio indimenticabile sono: il fascino della paura, sapere che nessuno è mai al di sopra di ogni sospetto, la capacità di immaginare soluzioni ardite, l’entusiasmo per i misteri, la passione per i libri e le storie, la libertà di movimento, l’immaginazione, la curiosità , la capacità di cogliere e ricordare i dettagli, la conoscenza dei veleni. E Poirot capisce che non saprà mai chi è stato, ma sa chi è ora e chi sarà sempre: un personaggio che vive nel tempo e nello spazio delle pagine di un libro ed è eterno perché ogni volta che qualcuno leggerà il romanzo, il detective vivrà ancora, ma una vita leggermente diversa perché letta da occhi diversi. Tre pagine finali riassumono la vita vera di Agatha, non più reale di quella romanzata. Da 11 anni.