Fabio Geda – Marco Magnone
I segreti di Acquamorta. Delitto al lago
Mondadori
I primi capitoli del primo volume della nuova serie I segreti di Acquamorta presentano i quattro protagonisti dodicenni. Rachele mentre cavalca nel bosco vede un cinghiale morto in modo orrendo e i cuccioli di fame, scappa sconvolta ma anche il cavallo crolla avvelenato. Liaqat, profugo afghano claustrofobico (et pour cause), trova serenità nella lettura de La Torre Nera di King. Nadia, figlia del gestore del parco acquatico di Riva del Lago è colpita dal ritrovamento di un kayak capovolto e poi di un cadavere nell’acqua. Edo è il più magro ma si allena con determinazione nella palestra di boxe quando è folgorato da una visione: qui le parole lasciano spazio a dieci pagine di immagini al carboncino che mostrano una donna affogata.
Un quinto personaggio fisicamente assente è Orfeo di quindici anni, che voleva riparare sempre tutte le ingiustizie, ritrovato morto su una barca, che si palesa ai ragazzi con visioni drammatiche, sempre narrate con disegni. Il maestro Leone ora in pensione è mentore e complice in avventure e indagini. Raccontare quanto succede in 200 pagine che corrono a ritmo vertiginoso è impossibile: fatti tragici come il ritrovamento di una donna annegata si intrecciano con le leggende delle anguane e delle krivepete creature magiche legate all’acqua, le cave di talco abbandonate in realtà risultano ancora in funzione e appartenenti a una azienda specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali tossici pericolosi. I quattro vi si introducono con il maestro e finiscono catturati e legati. Arriverà in tempo la Cavalleria?
Quando tutto sembra felicemente risolto, a Liaqat, che ancora soffre gli incubi di quando lui e il fratello hanno attraversato la Turchia con altri profughi nascosti nel doppio fondo di un camion, è rimasto un senso di diffidenza e allarme. Edo ha un’ultima esplosione in testa: una visione che ribalta parzialmente la verità , o meglio la completa. Il finale ambientalista pedagogico va controcorrente e lascia ai ragazzi un dilemma etico non piccolo da sciogliere.
Da 11 anni