Lo scommettitore



bassini
Lo scommettitore
fernandel
Compralo su Compralo su Amazon

Fernandel è una casa editrice di progetto che pubblica ottima narrativa italiana e Remo Bassini con Lo Scommettitore, romanzo che mette a nudo vizi e scandali della provincia italiana, ne rappresenta un’ulteriore conferma. In passato ho ironizzato in modo volutamente eccessivo sulla spocchia intellettuale di Fernandel: mi riferisco a qualche raccontino sarcastico contenuto in Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura e Nemici miei (Stampa Alternativa, 2004 e 2005), ma oggi non posso fare a meno di “dare a Pozzi quel che è di Pozzi”, perché il suo ruolo di talent scout editoriale lo ricopre bene. Paolo Nori (prima della deriva pancettiana e successivi…), Gianluca Morozzi, Francesca Mazzucato, Dario Voltolini, Michele Governatori, sono solo alcuni tra gli autori transitati dalla scuderia di Fernandel. Sento già le voci dei maligni pronte a dire che mi contraddico, ma non è vero perché certe scelte editoriali di Fernadel le ho sempre apprezzate. In ogni caso soltanto gli imbecilli non cambiano idea e io sono uno che muta spesso opinione, soprattutto in letteratura.

Lo scommettitore racconta le vicissitudini di un personaggio che scommette con se stesso e con gli altri, utilizza scandali e bugie per ottenere un incarico politico e per far carriera, vive in una provincia corrotta e lavora in mezzo agli scandali, tra trafficoni e puttane. Remo Bassini si muove bene in mezzo alla materia organizzata e racconta cose che conosce molto da vicino. Il clima politico si ispira alla realtà vissuta nella sua Vercelli durante l’agonia della Prima Repubblica, quando la provincia piemontese era in preda agli scandali di tangentopoli. L’ambiente di lavoro in un giornale locale è un’altra cosa ben raccontata, quasi a livello del Rimini di tondelliana memoria, perché Bassini dirige La Sesia, storica testata vercellese, ed è giornalista di trincea da una vita. Per uno scrittore è molto importante parlare solo di cose che conosce bene, perché il lettore se ne accorge quando prova a ingannare e a bluffare. I personaggi sono ben costruiti e hanno spessore, la trama è complessa e si snoda come un giallo attraverso lettere anonime e articoli scandalistici dati in pasto ai lettori per vendere più copie. Lo stile di Bassini è rapido e incalzante, fatto di periodi brevi e frequenti spezzettature, anche se può essere un limite la ricerca ossessiva del discorso indiretto e la fuga per principio dal dialogo tradizionale.

Lo scommettitore è un buon romanzo che vi consiglio di leggere e che completa l’analisi della vita in provincia iniziata da Bassini con Dicono di Clelia (Mursia, 2006). Piacerà a chi (come me) ha amato le storie di provincia raccontate da Soldati, Chiara, Cassola, Bianciardi e Buzzati. Scusate se è poco. (gordiano lupi)

Remo Bassini – Lo scommettitore – Fernandel GIUDIZIO:

Potrebbero interessarti anche...