L’odore dell’asfalto



Gianluca Veltri
L’odore dell’asfalto
Piemme
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Spesso mi è capitato di sentire dire che gli uomini in campo durante una partita di calcio non sono solo undici, esiste un dodicesimo uomo che è la somma di tutti i tifosi sugli spalti che, nei momenti più intensi della partita, può fare la differenza. Leggendo L’odore dell’asfalto di Gianluca Veltri si ha l’impressione che la città di Milano sia uno dei protagonisti “in più” del romanzo; dai titoli di ogni capitolo alla sua presenza come spirito e sfondo dell’intera vicenda avvolge le indagini dell’Ispettore Leonardo Marazzuti, interista sfegatato e conosciuto anche come Crespo. La storia si svolge nelle trame del gioco d’azzardo fra pericolosi killer della mafia e il mondo della prostituzione.
In sette giorni alcuni eventi apparentemente slegati tra loro si intrecciano con l’esistenza dell’Ispettore, sino a prendere una direzione precisa dopo una partita a poker “Al porto di mare”, una trattoria del quartiere Comasina, che vede tra i protagonisti Fulvio, il fratello del poliziotto, e Vincenzo Maiuli, soprannominato l’algerino, un pericoloso sicario e fidato braccio armato del Calabrese, un boss mafioso.
La prosa di Gianluca Veltri ha un buon ritmo, la conoscenza di Milano è senza ombra di dubbio ottima e, nonostante la malinconia e il “grigiume” della metropoli, riesce a respirare e presentare al lettore la capacità di vivere con gusto. Non mancano delle buone caratterizzazioni dei personaggi come Crespo e la sua squadra o la Girl Aurora. che riescono a dar vita ai valori.
Nel libro non mancano alcune zone “grigie”, ma non si tratta solo di un noir “puro e semplice”. Viene dato più risalto alle vicende umane dei protagonisti che vivono a fondo i valori dell’amicizia e dell’amore e in cui stemperano i loro drammi grazie a una leggera dose di ironia.

Mirko Giacchetti

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