La pista di sabbia



andrea camilleri
La pista di sabbia
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La pista di sabbia è il dodicesimo Romanzo che il Maestro Andrea Camilleri dedica al commissario Montalbano, icona di questi nostri anni, dove va mancando un’ etica non solo di Stato e sempre più volgari.
Moltalbano è un Classico della Letteratura, “Raprì l’occhi, si susì, annò alla finestra, spalancò le persiane. E la prima cosa che vitti fu un cavaddro, stinnicchiato di fianco supra la rina, immobile. La vestia era tutta ‘nsanguliata, gli avivano spaccato la testa con qualichi spranga di ferro, ma tutto il corpo portava i segni di una vastoniatura longa e feroci…” Il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini e il cavallo è sparito, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna “forestiera”, Rachele Estermann, denunzia al commissariato di Vigata il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in quest’ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano sta un po’ a disagio, mentre “ignoti” entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa; ma cosa? “.

Siamo nelle corse clandestine dei cavalli, Montalbano è sempre più stanco, ma non abbassa la guardia come dice il Mitico dottor Pasquano (che dà dei punti a Key Scarpetta) “Montalbano, questo è un signo evidente di vicchiaia. Il segno che le sò cellule cerebrali si sfaldano sempre cchiù velocemente. Il primo sintomo è la perdita di memoria, sa? Per esempio, non le è ancora capitato di fare una cosa e un attimo dopo scordarsi d’ averla fatta?”.

Un mondo nuovo sorprende e spiazza il commissario Montalbano. Una società che strepita a vuoto. Il rapporto con Livia sempre più logoro, ma oltre alla bellissima Ingrid (amica già comparsa in altre storie) appare Rachele “Rachele era appena trasuta. Era di un’ eleganza che faciva spavento, ma la sò billizza scantava chiossà…”, oltre alle donne c’ è sempre il piacere della cucina e del vino, il fidato Enzo, ristoratore eccelso, e l’ impareggiabile Adelina.

Poi ci sono sempre suoi collaboratori più famosi, lo scaltro Fazio e il fantastico Catarella, il centralinista campione delle anomalie lessicali che ha ormai, tra i lettori, i suoi cultori fissi e divertiti. Poi Mimi Augello, Galluzzo…
Scrive Camilleri “Come per tutti i romanzi che hanno quale protagonista il commissario Montalbano, anche questo mi è stato suggerito da due fatti di cronaca: un cavallo rinvenuto ammazzato sopra una spiaggia catanese e il furto di alcuni cavalli da corsa da una scuderia del grossetano. Credo ormai sia inutile ripetere, ma lo faccio lo stesso, che i nomi dei personaggi e le situazioni nelle quali si vengono a trovare sono di mia totale invenzione e non hanno perciò attinenza con persone realmente esistenti. Se qualcuno per caso vi si riconoscesse, significa che è dotato di una fantasia superiore alla mia”.
Un romanzo da non perdere, un’ altra bellissima storia di un Grande Maestro.

davide fent

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