Il silenzio dei morti. Il commissario Preusser e l’omicidio da insabbiare
Simon Mandel è un giovane americano ebreo, figlio di esuli, i suoi genitori sono fuggiti infatti dalla Germania quando i nazisti iniziarono le loro rappresaglie contro il popolo giudeo.
Per tutta la vita ha conosciuto dalle parole di sua madre e di suo padre le tragiche vicende dei suoi parenti tedeschi, con il groppo in gola le ha ascoltate e con tanta rabbia digerite,
Nel 1967 ha 30anni esatti, lavora come giornalista per il New York Times e visto che il tedesco lo parla e lo capisce accetta l’incarico di corrispondente dalla Germania, esattamente dovrà seguire tutti i processi agli incriminati dei vari campi di sterminio, Auschwitz in primis.
Simon Mandel il suo lavoro lo sa fare molto bene, come tanti giornalisti d’inchiesta ha l’investigazione nel sangue, per cui si mette alla ricerca di un improbabile cugino che la sorella di sua madre Dana avrebbe dovuto partorire durante quegli anni maledetti.
Simon Mandel durante il suo lungo soggiorno tedesco alloggia a Francoforte in una pensione familiare, ma si muove parecchio, setaccia la città sul Meno in lungo ed in largo e poi va a Friburgo, a Berlino e pure a Liegi in Belgio.
Il giovane giornalista tesse una tela che lo porta a scoprire molte cose, del presente ma soprattutto del passato vista la natura delle sue indagini.
Purtroppo per lui però il suo vagare e le sue ricerche finiscono bruscamente, il suo corpo senza vita viene rinvenuto nel Meno dalla polizia di Francoforte una sera di maggio.
Ed è qui che entra in gioco il commissario Joaquim Preusser, il poliziotto è in compagnia della moglie Helga e stanno seguendo un Opera in teatro quando il suo assistente lo raggiunge e lo richiama al dovere.
Il commissario Preusser è un reduce della seconda guerra mondiale, a differenza di tanti suoi amici commilitoni è rientrato a casa ed ha ripreso la sua vita normale, ma lo strazio del conflitto con le sue barbarie ingiustificate lo ha traumatizzato nel profondo, da tempo sta meditando di rivolgersi ad uno psichiatra ma per paura di passare per debole ha sempre declinato.
Joaquim Preusser coadiuvato da tutta la squadra omicidi ripercorrerà passo passo tutti i percorsi di Simon Mandel, si renderà conto che il giovane giornalista americano non è stato ammazzato per un futile motivo come una rapina finita male od un litigio fra ubriachi.
Verranno alla luce fatti sconcertanti che abbracciano la Germania dagli anni 40 fino al 1967 e mentre i giovani tedeschi, figli della generazione nazista, manifestano e urlano slogan pacifisti e di rivolta sociale, i loro padri nascondono nei cassetti segreti marci.
Molto bello il noir di Maximilian Rosar, lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati del genere.