Madreferro



Laura Liberale
Madreferro
Perdisa
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Dopo il suo originale Tanatoparty del 2009, Laura Liberale ritorna al romanzo con Madreferro, un racconto strano, stupefacente e semiautobiografico, che ha per scenario una provincia italiana recondita e misteriosa, un microuniverso lontano e tanto chiuso da sembrare impenetrabile. Per fare un breve cenno alla trama dirò che: dopo la morte dei genitori, Laura, la voce narrante, la protagonista, la giovane studiosa al centro della storia, ritorna a Fabrica, nel Canavese (dove l’autrice è nata e cresciuta), con l’intento di trovare concentrazione e tranquillità per scrivere e lavorare indisturbata. Ma il paese, abitato da poche persone, con tutti che si conoscono e sanno tutto di tutti, per molti aspetti pare ancora legato al Medio Evo e niente è o potrà mai essere come lei immagina. Già poco dopo il suo arrivo, basta la visita alla prozia a scatenare in lei la memoria di ricordi, traumi non risolti, e una serie di episodi di un misterioso passato collegato in particolare alle donne della sua famiglia. Scopre che Fabrica, il suo paese d’origine, che le appare permeato da una crescente plumbea atmosfera di satanismo e di stregoneria, nasconde leggende e superstizioni che la riconducono a riti e credenze ancestrali del passato e, inimmaginabile per lei, racconti, documenti, e prove di una storia misteriosa… Georgina con il suo album, la zia Angela figura inquietante, sua madre sepolta con suo padre in una incredibile urna a fiori viola, Elsa e l’immagine più impressionante, quella di se stessa, Laura bambina. Immagini deboli o forti, ma che si uniscono e si fondono per affrontare una misteriosa missione di vita e di morte. «Venire qui è arrendersi ai simboli. In questa infanzia immolata ai piedi della Madre Terribile ci sono io in tutto il mio dissanguamento…» Madreferro, la Magna Mater dai tanti volti che dà il titolo al libro è la signora del sangue e del ferro, che trae forza dalle meschinità delle donne di paese, dagli scongiuri e dalle disgrazie altrui invocate e si incarna anche nella crudele possessività delle donne di casa di Laura, con la rituale attesa delle prime mestruazioni, evento dal retaggio abissale. Un crescendo affascinante che coinvolge. Interessante!

patrizia debicke

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