Un inizio inquietante, dove Ragnhild Pekkari ha deciso di fissare un appuntamento con la morte, la propria. Ma non lo può fare, non deve. Il cellulare la riporta bruscamente alla realtà, a una realtà di cui non sa più nulla da oltre trent’anni: il fratello Henry.
Nel suo freezer è stato ritrovato il corpo di un famoso pugile svedese: Borje Strom è celebre per le vittorie sul ring ma anche per avere avuto un’infanzia decisamente difficile, culminata con la scomparsa del padre, in circostanze misteriose.
È allora che il procuratore capo, Rebecka Martinsson, riapre il caso. Non è una decisione facile: le sue vicende personali si intrecciano con quelle familiari sino a svelare un momento nascosto del passato, momento legato al filo che unisce sua madre al pugile svedese.
Il ghiaccio del circolo polare artico non gela le emozioni del lettore: pur nei territori freddi e aspri l’emozione si insinua, il cuore si scalda, i sentimenti sono vivi. Per gli uomini e per gli animali.