Mattatoio n. 5



kurt vonnegut
Mattatoio n. 5
feltrinelli
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Se Salvador Dalě e Otto Dix avessero collaborato per realizzare un progetto sulla guerra, di certo il risultato sarebbe stato la trasposizione visiva del capolavoro di Kurt Vonnegut, Mattatoio numero 5. L’opera si basa sull’ insolita vicenda di Billy Pilgrim; ex- soldato americano arruolato durante la seconda guerra mondiale, testimone oculare di una grande tragedia quale fu il bombardamento di Dresda, torna in patria, si sposa, ha due figli , diventa un uomo ricco; ma tutto ciň non basta per regalargli un’esistenza normale.
Pilgrim č infatti dotato della capacitŕ fuori dal comune di effettuare viaggi spazio-temporali che lo portano a volte a rivivere le vicende della guerra, altre volte lo conducono nello zoo di Trafalmadore (dove viene rinchiuso in qualitŕ di esemplare umano dagli extraterrestri insieme ad una pornostar, per ricreare il modello di coppia umano), altre ancora a vivere la sua vecchiaia.
Tutti questi spostamenti gli permettono di vivere simultaneamente sulla propria pelle situazioni al limite del bizarro, apprendere lezioni di vita, formulare riflessioni personali.
Il libro incuriosě sin dalla sua prima pubblicazione; definito dal film Footloose come il libro che nessun buon cristiano leggerebbe mai, č accattivante, assurdo, a volte truce, inconsueto, originalissimo, tragico.
Vonnegut, americano testimone oculare del bombardamento di Dresda, ex biochimico laureatosi in antropologia dopo il conflitto bellico, con humor nero e fantasia ,ci offre un libro che ,per la materia delicata di cui tratta, fu considerato ieri come oggi, una pietra miliare della letteratura pacifista.
Mediante uno scenario fantascientifico (che ricorda una versione semi-seria e piů triste della “Barbarella” di Roger Vadim), si propone di raccontarci una vicenda che alla fine soltanto rivela tutta la sua tragicitŕ ,facendoci venire quasi i sensi di colpa per aver a volte sorriso di situazioni che nella storia sono realmente accadute e che sono costate la vita a 130.000 persone.
Assieme al ritratto che l’autore fa di soldati e situazioni da campo, crolla il mito del condottiero coraggioso e indomito, si spezzano gli entusiasmi per la vita tra commilitoni uniti da lealtŕ, coraggio e spirito di gruppo; si ha in pratica il disfacimento del concetto mitologico di guerra mediante il sapiente utilizzo di particolari, vicende, personaggi grotteschi che sfiorano a volte il ridicolo a volte il nauseante.
Con un linguaggio secco, lineare, e numerosi flashback che rendono l’idea di un montaggio di stampo cinematografico, Vonnegut offre al lettore un’opera tagliente, visionaria, a tratti kitsch che si scaglia contro i conflitti che portano allo sterminio di migliaia di persone, di cui numerosissimi giovani (in onore dei quali l’opera č stata intitolata anche “La crociata dei bambini”).
Questo libro, da leggere tutto d’un fiato per non perdersi nel tempo con Pilgrim, č da apprezzare per il coraggio di aver trattato una materia cosě delicata con dei mezzi poco ortodossi; perché se di una cosa si č certi č che la guerra č sbagliata, sempre; e se per farlo capire i mezzi consueti non sono sufficienti, allora bisogna avere il coraggio di trovarne altri, anche il sarcasmo, se necessario.

angelica scardigno

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