Memorie dall’invisibile – Tiziano Sclavi



Tiziano Sclavi
Memorie dall’invisibile
Sergio Bonelli Editore
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Il giallo ed il rosso sangue solo in primis colori.
E appare strano ricercarli in un prodotto in bianco e nero quale il fumetto, perfetto medium tra il cinema e la letteratura.
Da Hugo Pratt, passando per Guido Crepax, Moebius e Milo Manara, il cinema attinge al fumetto laddove non riesce a raggiungere quella vis immaginifica su pellicola, se non con enorme dispendio di risorse. Basti pensare all’incompiuto “Viaggio a Tulum”, ricreato su carta da Milo Manara, poiché irrealizzabile su pellicola da un visionario Fellini.
Tiziano Sclavi è un artigiano della penna che in questo campo, regalandoci il personaggio di Dylan Dog, va esplorando il giallo con MEMORIE DALL’INVISIBILE, memorabile episodio che rappresenta la perfetta sintesi tra quel cinema argentiano (il doppio colpo di scena finale) e quella narrazione serrata che ci impedisce la abbandonare la lettura, tanto ci rende vicini ai personaggi, facendoci affezionare ai grotteschi interpreti di questa pièce, che svela tra le righe un writing in progress di rara bellezza, come se il medesimo Autore stesse scoprendo egli stesso lo svolgersi dei fatti mentre l’inchiostro cola dalla sua abile penna sulla carta.
Le chine di Giampiero Casertano rendono nero quel rosso, arricchendo una trama con un impianto grafico solidissimo.
Imperdibile appuntamento con un giallo cinematografico su carta, in cui il personaggio principale è pari ai comprimari, senza giganteggiare o porre in ombra gli interpreti di un giallo ottimamente tessuto tra pagine assolutamente oniriche.

 

 

Giuseppe Calogiuri

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