Modus in rebus – Riccardo Ferrazzi



Riccardo Ferrazzi
Modus in rebus
Morellini
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Salamanca: città universitaria, barocca e romana, dove ogni casa è un monumento e ogni strada sa di mistero. Mentre la Spagna sta uscendo dalla dittatura franchista, l’assassinio di un prete fa perdere a Vittorio Fabbri gli amici, un affare e l’amore di Maite. Chi ha ucciso don Agustin? Amici e conoscenti si comportano in modo strano. Tutti potrebbero essere colpevoli, perfino Maite. A vent’anni di distanza, Maite è diventata un’ossessione, tanto che Vittorio torna a Salamanca per cercarla. Dovrà rientrare senza certezze a Milano, dove ben presto sarà coinvolto in altre due morti sospette e in un mistero letterario. Ancora una volta si innamora di una donna che gli procura guai e gli instilla dubbi su presente e passato. È un caso che questa donna gli ricordi terribilmente Maite?
Modus in Rebus è una locuzione latina che letteralmente significa “esiste una misura delle cose”. 
La storia si svolge su diversi piani temporali, sapientemente impostati dall’autore che riesce a tenere, un registro di scrittura alto per la maggior parte di tutto il romanzo che non è un giallo classico, anzi credo che proprio non sia un giallo, anche se sono diversi le morti sospette che lo popolano. Il filo conduttore di tutto è l’ossessione del protagonista per la sua amata Maite. È un romanzo triste e fatalista che ha il grande pregio di tenerti incollato alle pagine. Ai puristi del genere credo possa creare non poca difficoltà, ma sarà una gran bella scoperta per gli amanti della buona scrittura e della letteratura in generale. L’introspezione che ci regala Ferrazzi del protagonista è notevole e ha il grande pregio di far diventare universali i dubbi che popolano la mente di Vittorio Fabbri. 
Un libro da leggere con attenzione per apprezzarne a pieno tutto quello che si porta dentro. 

Salvo di Caro

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