Il minotauro



Benjiamin Tammuz
Il minotauro
E/O Edizioni
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Una storia d’amore, una guerra e la fine di una convivenza. La convivenza è quella pacifica tra due popoli nel cuore del Medio Oriente. La guerra è quella scatenata dalla fine di questa vita armoniosa, gomito a gomito tra palestinesi e israeliani. Una vita con dei ritmi lenti, senza scossoni, diventa all’improvviso difficile. In questo marasma di cambiamenti e in un turbinio di vite complesse e di scelte ardue Benjiamin Tammuz ne Il minotauro (ed. e/o) ci racconta di Thea e di uno Sconosciuto.
Uno scambio di lettere ci proietta nell’amore passionale e travolgente di questo uomo per una donna più giovane. I due non si sono mai conosciuti ma lui sa tutto di lei e lei invece di trovare inquietante quelle lettere anonime parola dopo parola inizia a provare qualcosa per lui. Neanche lei sembra sapere quanto quei messaggi la tocchino nel profondo e quanto lui si insinui nella sua mente e nella sua vita ogni giorno di più. La solitudine dello sconosciuto ha trovato una piccola compagnia in quella di Thea, anche se non le ha mai parlato e probabilmente non le parlerà mai. E anche per lei lui sembra essere l’altra metà della mela.
Quella che Tammuz narra è una spy-story non convenzionale. L’omicidio sembra essere considerato solo un mezzo per ottenere ciò che si reputa giusto e la violenza sembra sempre legata alla sopravvivenza più che ad un’arroganza del crimine. Attenzione, si usa la morte per arriva a ciò che si è convinti sia giusto non corretto. E per questa spia che ha varcato i 40 anni la morte è anche l’unica cosa che può avvicinare un po’ la vita immaginata e quella reale.
Il minotauro è un libro senza tempo, pur essendo stato pubblicato nel 1980 è una scoperta continua. È stato una rivelazione quando è uscito e lo è ogni volta che lo si legge. In 171 pagine l’autore ha costruito la storia di ogni personaggio, l’ha intrecciata con quella di Thea e dello sconosciuto e in ogni racconto ci ha fornito qualche elemento in più per capire le vite e i luoghi dei protagonisti, ma anche il mondo e il conflitto. Un conflitto con sé stessi, con chi amiamo e perché, un conflitto tra la nostra razionalità e la passionalità.
La scrittura di Tammuz è come la sua storia: pulita e strutturata, ma anche vibrante e ricca. E questo suo stile ci conduce verso un amore impossibile. Anche lo sconosciuto lo sa ed infatti percepisce la sua unione con Thea più tangibile, quasi realizzabile, solo nei momenti in cui è più vicino a perdere tutto. Ed è forse questo che lo spinge sempre a superare i limiti della verità, della giustizia e della prudenza.

Eleonora Aragona

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