Nelo cuore profondo – Henning Mankell



Henning Mankell
Nelo cuore profondo
Marsilio
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Riedito dopo più di quindici anni dalla prima uscita, questo libro conferma il suo valore cioè quello di guidarci in un vero e proprio viaggio nel cuore profondo di abissi inesplorati, marini, nel paese dei ghiacci, ma soprattutto esistenziali, nella coscienza di Lars Tobiasson Svartman, il protagonista, ufficiale della marina svedese.

Ambientato nelle fredde terre del Baltico e in periodo di guerra, nel romanzo viene raccontata appunto la sua storia, che nell’ottobre del 1914 viene inviato in missione segreta per tracciare nuove rotte in un tratto di mare al di là dell’arcipelago orientale, teatro di scontri tra la flotta tedesca e quella russa. Il capitano deve preparare nuove carte nautiche misurando le profondità marine per segnare rotte alternative a quelle in uso. Sposato con una donna con cui scambia poche parole, Lars è uno di quegli uomini che tengono tutto sotto controllo. Eppure gli succede qualcosa di inaspettato. Nell’ambito del suo incarico approda su un isolotto desolato dove conosce una donna lì rimasta sola per lungo tempo che gli sconvolgerà l’esistenza. Si tratta di Sara Friedika per la quale prova subito una passione, profonda e sconvolgente, che lo porterà a sovvertire in maniera inaspettata il ménage familiare che lui ha già sulla terraferma. In un andirivieni tra il mare e il continente il suo equilibrio verrà sempre più compromesso così come la sua capacità di amare le due donne e occuparsi delle due famiglie. 

Tormentato dall’inquietudine e dal desiderio, Lars inizierà a mentire e lo farà con tutti finché arriverà a compromettere non solo la famiglia ma anche il lavoro. Arriverà alla resa dei conti con le donne, il ministero svedese ma soprattutto con sé stesso spingendosi a guardarsi dentro in maniera mai fatta prima. Cosa vuol dire amare? Si può amare e mentire? Fino a che punto il desiderio può giustificare le nostre azioni? Fino a che punto spingersi per salvarsi? 

In questo libro il gelo nordico pervade e non lascia tregua e anche il protagonista finirà in un abisso coperto dai lastroni di ghiaccio. Gli abissi marini descritti sono lo specchio di quelli esistenziali, decisamente più profondi e più pericolosi. Il bene più prezioso che Lars ha, il batimetro, con cui misura le profondità marine, definisce e controlla le distanze non può nulla in questo caso e così affiora il suo lato selvaggio, impossibile da tenere sotto controllo. Una volta che Lars inizia a mentire gli sarà facile proseguire e sprofondare sempre di più, quel fondo che sognava e che non è riuscito mai a scandagliare. 

Impossibile salvarsi. L’unica sarà la donna dell’isolotto, temprata dalla solitudine che le ha insegnato a tenere a bada la follia della sua disperazione personale.

Con l’abilità del grande giallista, Mankell crea una grande tensione e tiene alta la suspense portandoci a riflettere sulle menzogne legate ai sentimenti. Nell’eterna lotta tra verità e menzogna se ne perdiamo il controllo si può sprofondare nel nostro abisso interno e può succedere di tutto.

Come sempre, buona lettura!

Paola Carbellano

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