Notte al Brennero – Lenz Koppelstätter



Lenz Koppelstätter
Notte al Brennero
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Notte al Brennero. Un’indagine del commissario Grauner

Notte al Brennero è la terza indagine del commissario Grauner creato dalla fantasia di Lenz Koppelstätter, giovane giornalista e scrittore altoaltesino dopo Omicidio sul ghiacciaio e Il silenzio dei larici
Come i precedenti romanzi anche Notte al Brennero è ambientato nei paesaggi delle valli altoatesine nei giorni a ridosso del Ferragosto, ma l’ambientazione non è da cartolina delle vacanze con i boschi sullo sfondo e le mucche a pascolare in primo piano anche se di mucche nel romanzo ce ne sono. Sono quelle del commissario Grauner, tutte con il loro nome di battesimo, a cui il poliziotto è affezionato e che ama mungere al suono delle sinfonie di Mahler. 
Il Brennero e la valle dell’Isarco vengono ritratti come luoghi inquietanti pervasi dai gas di scarico delle stazioni di servizio e dal continuo ronzio proveniente dai veicoli che percorrono l’autostrada e che domina il paesaggio dall’alto dei viadotti insieme con le vette delle montagne.
Si percepisce una certa corruzione non solo nel paesaggio, ma anche nell’animo dei personaggi coinvolti nel barbaro duplice omicidio di due ultraottentenni del posto: i due compagni di carte degli uccisi, la sindaca di Colle Isarco, il ferroviere che ha ritrovato i resti del primo cadavere, persino il sacerdote nero che non parla e fa le funzioni di parroco del Brennero non pare immune a una buona dose di sospetto. La vicenda è piuttosto intricata e darà parecchio filo da torcere a Grauner e all’ispettore Saltapepe, originario di Napoli e ancora restio ad abituarsi alle abitudini sudtirolesi. Il commissario dovrà fare i conti con i demoni che lo perseguitano dall’epoca dell’assassinio dei suoi genitori nel maso di famiglia e dovrà vedersela con loro e con sospetti atroci sulla vera personalità del padre.
I delitti hanno infatti radici antiche che porteranno Grauner a indagare persino dietro alle porte serrate di un convento di clausura e lo metteranno ancora di più in conflitto con il procuratore Belli facendogli rischiare la perdita del lavoro.
Alla fine si capirà che i misfatti sono molteplici e si arriverà a uno scioglimento per ciascuno di loro anche se la spiegazione più logica non sempre è quella vera…

Rita Garzetti

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