L’aspettavo piè fermo, Covid o non Covid et voilà! Arieccolo Gianluca Morozzi e il suo nuovo e gradito ritorno sulla libraria scena con un’altra delle sue fantasmagoriche storie giallo noir.
Scrive Morozzi: “Le storie di detective cominciano sempre così: con una bella ragazza che ti entra in ufficio, ti assume per risolvere un caso, e ti caccia nei guai. La storia del mago murato vivo non aveva fatto eccezione. Ma andiamo con ordine.”
Beh, andiamo per ordine e intanto presentiamo il protagonista: Vilo Vulcano libraio per passione e investigatore a buon mercato per guadagnarsi pappa e dessert. Niente male direi anche a prima occhiata. Mi piace e mi diverte il suo escamotage tanto per cominciare con il nome della sua libreria: La boutique del mistero ( dato in lode e memoria di Buzzati). Abile escamotage per infilare nella trama, a mo’ di guarnizioni della torta, tutta una serie di raccontini vari che rimandano a una specie di omaggio, mi pare, alla di Buzzati omonima Antologia. Ah, precisiamo subito, se volete andare a comprare qualcosa in libreria (e ufficio di investigazioni e, visto gli scarsi guadagni, anche abitazione con funzionante doccetta ), trovate La boutique del mistero in un vicoletto invisibile del Quadrilatero, il labirinto di strette strade medievali piene di botteghe nel centro di Bologna, all’ombra delle Due Torri pendenti, simbolo della città.
Ma torniamo a Prisma che poi sarebbe il nome della fantasmagorica e pericolosa rivale in “magheria” di Ludovico Versalico, il mago ucciso dietro il muro di mattoni (vecchio e famoso trucco di Houdini e qui per leggere meglio mi sa che bisogna subito che vi facciate una ripassatina di tutti i più complicati e pericolosi trucchi da prestigiatore). Dicevamo quindi della vittima il cui bieco assassino il nostro dovrebbe scoprire. E dunque cominciamo da quando in uno dei tanti pomeriggi deserti e tutti uguali in libreria, anzi in uno particolarmente deserto e noioso, entra in La boutique del mistero una meravigliosa ragazza mora, e con la sua affascinante voce roca chiede a Vilo Vulcano un consiglio, non al libraio ma al suo lato detective. Insomma la meravigliosa ragazza, che rivelasi essere Zelda Versalico, lo vorrebbe assumere perché indaghi sulla morte del fratello, mago così così, insomma di non tropo documentata esperienza, trovato senza vita dopo essersi murato nel sotterraneo della loro casa di montagna, con l’intenzione di compiere una sensazionale evasione e averla vinta sulla sua più grande rivale: la demoniaca Prisma. Dunque, ricapitolando, Vilo ha appena incontrato la sorella del defunto, la mora da schianto Zelda Versalico che gli ha messo davanti una busta piena di soldoni perché scopra l’assassino del fratello. Oddio, la polizia ha catalogato la morte del mago come incidente dovuto a imperizia e a sventatezza Ma tant’è, visto che sua sorella piange, strilla e non ci crede. Beh intanto bisogna darsi un mossa poi vedere se darsi da fare. Ma, ohimè, preparatevi a soffrire perché due cose sono sicure : Vilo accetterà il caso, e finirà col mettersi nei guai.
Ma non leccatevi i baffi perché non sono in vena di spoilerare e quindi gli indizi saranno POCHI! Unici dati certi: Versalico si è murato da solo, aveva con sé un portatile per mettere sull’web la sua eccezionale esibizione, ma ohimè la batteria era a a zero, ma proprio zero e nella prigione che si era costruito con la sue mani non c’era modo di ricaricarla. Perché? Dimenticanza? Beh a detta della sorella proprio scemo non era per cui, se voleva esibirsi in un numero fenomenale e non suicidarsi cosa diavolo era successo?
Ma certo per portare a buon fine un lavoro così Vilo non può fare da solo. Anche stavolta gli serve l’appoggio dell’Orrido, uno dei suoi pochi clienti abituali, ormai diventato un amico. Già il fatto che in Prisma torni l’Orrido, uno dei personaggi più amati e presenti nei libri di Gianluca Morozzi, è un segnale altamente positivo. Abbiamo tutti bisogno di amici e di aiutanti come l’Orrido. Ve lo ricordate vero? Sempre presente dall’indimenticabile Era del porco, poi in: Come ho ritrovato vostra madre e di nuovo vicino a Dracula in Buon sangue non mente vicino. Sempre lui l’Orrido, quest’uomo mastodontico che vedresti bene su una Harley Davidson con una biondona scosciata appesa dietro. Questa immensa creatura che ha ridotto il suo abbigliamento a due sole magliette nere, quella degli Ac/Dc e quella dei Motorhead, Ma che si riconosce bene anche dai suoi baffoni spioventi, dal modo in cui può ingurgitare una terrina di fagioli e salsicce in trenta secondi cronometrati, e ascoltandolo sentirlo mentre riproduce Bohemian Rhapsody con rumori di ventre e di gola. Ma questa volta per essere a tema arriverà addirittura a indossare una maglietta che riproduce la Cover di Piece of Mind degli Iron Maiden, e che vede Eddie, la mascotte della band, incatenato e in camicia di forza. E visto che uno dei numeri classici di Houdini era liberarsi dalla camicia di forza… Ciò nondimeno l’Orrido non basterà. Al nostro libraio investigatore, costi quello che costi, serviranno anche gli astrali suggerimenti orgasmici di Remedios.
Ma avviso a lettori: comunque finisca la faccenda, dritte le antenne e attenzione: il suo nemico (di Vilo Vulcano) è tornato e bisogna che qualcuno l’aiuti…
Trascinante, veloce, ironica, intrigante e decisamente surreale, a voi Prisma l’ultima storia di Gianluca Morozzi.
Prisma – Gianluca Morozzi
Patrizia Debicke