Marco Felder – Tutta quella brava gente



Marco Felder
Marco Felder
Rizzoli
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Se a Bolzano, d’inverno, gli assassini…
Ottima prova di Marco Felder con il nuovo libro “Tutta quella brava gente”
“Tutta quella brava gente”, il nuovo giallo scritto da Marco Felder, pseudonimo di Jadel Andreetto e Guglielmo Pispisa da quasi dieci anni il romanzo riposava in un cassetto: “Abbiamo cominciato quasi per gioco. Volevamo scrivere un giallo, nel senso classico del termine – dicono gli autori – e ambientarlo a Bolzano”. Lo hanno abbozzato, ma poi la vita li ha portati altrove, in quanto Jade e Guglielmo, appartengono a “Kai Zen”, un gruppo di narratori nato nel 2003 che porta avanti progetti di scrittura collettiva; oltre ad Andreetto e Pispisa, ne fanno parte Bruno Fiorini e Aldo Soliani. Solo un anno fa lo hanno ripescato dagli archivi. Hanno tenuto l’ambientazione, i personaggi, una parte di trama, lasciando perdere la classicità, ibridandolo con altri generi. “Tutta quella brava gente” riprende una citazione del brano “Jubilee Street” di Nick Cave che, a quanto pare, avrebbe ispirato una parte della storia in cui Tanino Barcellona, poliziotto siciliano da troppi anni a Roma, desidera soltanto di tornare a casa e non c’è nulla di peggio di attendere un trasferimento che sembra non arrivare mai, ma quando viene finalmente notificato, Tanino capisce che ci sarà un trasferimento punitivo a Bolzano. Già perché Tanino Barcellona si è inimicato alcuni suoi superiori che hanno deciso di fargliela pagare. In pochi giorni si ritrova così in una città in cui gli italiani sono visti malissimo, la lingua principale è quella tedesca, la colonnina delle temperature sfiora gli zero gradi e con un assassino che soffoca le sue vittime senza lasciare tracce.
Ovviamente il caso è immediatamente mediatico, l’attenzione è tanta, non si parla d’altro in Alto Adige e Tanino è costretto ad affiancare nell’indagine Karl Rottensteiner, un veterano della Mobile, una sorta di Serpico dell’Alto Adige. I due formano una coppia tanto strampalata quanto esplosiva: impulsivo coi guastafeste e galante con le donne Tanino, laconico, indecifrabile e molto tormentato il collega Karl (che riserva però non poche sorprese). Ai due si aggiunge un’altra poliziotta molto anomala, Giulia Tinebra, agente scelto dai capelli rossi con la passione per le moto di grossa cilindrata. La miscela è esplosiva: i tre si muovono tra birrerie, strade ghiacciate in una una città, Bolzano, che stenta a rivelare non solo i propri segreti, ma addirittura se stessa e le proprie tradizioni, dimostrandosi ostile e impenetrabile. In questo contesto emergono storie e misteri provenienti dal passato. I tre poliziotti avranno il compito di risolvere un rebus non proprio semplice che affonda le proprie radici nella lunga e spesso articolata storia di queste terre di confine, dove le guerre, i nazionalismi e il tritolo dei terroristi dei primi anni Sessanta, non sono mai stati dimenticati. Le ferite non si rimarginano, qui si covano odi e rancori antichi. L’Alto Adige e le sue vicende torbide vengono narrate tra ironia e senso della storia.
In apertura parlavano dei generi perché si passa con capacità di scrittura dalla commedia al noir; i personaggi presentano caratteristiche ben definite attraverso ritratti azzeccati e condivisibili dal lettore. Gli autori hanno costruito una storia non semplice, l’hanno resa appetibile, ben strutturata e soprattutto in grado di accompagnare il lettore dall’inizio alla fine in un viaggio che è anche storia del nostro Paese. Un percorso impervio, ma il bello del noir sta proprio nell’affrontare queste sfide. Da leggere.

 

Mauro Molinaroli

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