Il sesto comandamento – Anna Vera Sullam



Anna-Vera Sullam
Il sesto comandamento
Sem
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«Ma certo, lo sappiamo, voi ebrei vi difendete sempre tra di voi! Pensate di essere superiori agli altri, generosi, onesti, irreprensibili, e invece siete avidi, disonesti e imbroglioni. Vi credete osservanti e invece non siete nemmeno in grado di osservare il sesto Comandamento. Non obbedite né alle leggi dello stato italiano né alle vostre, per questo siete stati esclusi dalla comunità della gente civile!».
Il sesto comandamento è ambientato nella Venezia del 1940, pochi mesi dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale e due anni dopo l’entrata in vigore delle terribili leggi razziali volute dal regime fascista. La comunità ebraica è scossa da questi eventi, docenti e alunni non possono più frequentare le scuole pubbliche e l’istruzione di una intera generazione è messa a forte rischio. La comunità, come peraltro avverrà in tante altre città italiane, decide di correre ai ripari acquistando un palazzo in cui insediare la Scuola Ebraica Superiore di Venezia, un luogo peraltro logisticamente distante della sede della Comunità stessa ubicata in zona Cannaregio. L’apparente equilibrio ristabilito all’interno della comunità ebraica viene improvvisamente spezzato dal ritrovamento del cadavere di una delle docenti della Scuola, Ida Forti, professoressa di lettere antiche. Il Vice Questore Gigli incaricato delle indagini è un uomo ambizioso, interessato a fare carriera, ha interesse a trovare rapidamente un colpevole anche perché il regime non ha un grande trasporto verso le vicende della comunità ebraica. Purtroppo per lui un suo sottoposto, il Maresciallo Giuseppe Russo proveniente dai dintorni di Napoli, è un vero poliziotto, onesto e leale, e non si fida delle teorie frettolosamente formulate all’inizio dell’investigazione su basi puramente indiziarie ma ricerca accuratamente fatti ed evidenze legate al cadavere ed alla sua storia. Ad affiancare il Maresciallo Russo nelle indagini parallele troviamo il volenteroso Rodolfo Donati, giovane segretario ebreo della Scuola stessa. Da qui parte l’intreccio tra i tanti personaggi che faranno gradualmente la loro apparizione nella narrazione che si dirama tra le calli di Venezia attraverso cui Anna Vera Sullam, veneziana doc, guida il lettore in un giallo di stampo classico, con indagini che riportano alla memoria lo stile di Agatha Christie. Elementi fondamentali dell’indagine si riveleranno essere la passione per la fotografia della vittima e la differenza tra i comandamenti ebraici e quelli cattolici. La costruzione del romanzo si avvale della rievocazione di vicende storiche reali intrecciate alla descrizione molto veritiera della comunità ebraica. Il sesto comandamento è un libro particolare, un giallo molto delicato ma con una durezza di fondo che ci permette anche di riflettere su quell’epoca particolarissima e sulle disgregazioni interne alla comunità stessa, divisa tra gli ebrei di sopra, tipicamente appartenenti a famiglie benestanti, e quelli meno abbienti che popolavano il ghetto. Sullo sfondo di una città magica, un giallo che scava quindi con grande garbo nei meandri più oscuri di un animo umano fortemente influenzato dal terribile periodo storico in cui è ambientata la narrazione. Anna Vera Sullam con questa nuova opera cerca di trasmettere al lettore il suo amore per la storia, il desiderio di avvicinare tutti alle dinamiche della comunità ebraica ed il suo legame con Venezia perché è importante tenere sempre viva la memoria storica dei momenti più difficili che l’umanità ha affrontato durante il secondo conflitto mondiale.

Gianluca Iaccarino

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