Parla, parla , parla, quasi stesse sfogando nelle pagine di un diario la sua angosciosa verità.
Quella terribile verità che, nel tentativo di trovare un rimedio alle sue insopportabili e continue emicranie, continua a chiedergli la dottoressa Marcella Malaspina, (ricca di un nome antico denso di storia). La Storia, la sua grande passione, tutto ciò che gli rimane o almeno crede, a cui aggrapparsi. La Storia, mitica favolosa realtà per pochi e invece solo nera cornice di millenarie prevaricazioni ed efferatezze da sempre perpetrate dai più forti, da coloro che detenevano o volevano il potere. Corsi e ricorsi storici che non hanno mai insegnato qualcosa…
Quella sua angosciosa e sofferta verità che Lorenzo Cerè comprime dentro se stesso ma che vorrebbe con tutto se stesso poter raccontare alla bella e conturbante dottoressa, l’ultima in ordine della serie di psichiatri che finora ha consultato invano. Perché a lei? Perché Marcella Malaspina è diversa.
Lei è giovane, bella, anticonformista. Una giovane donna a cui piace vestirsi come una seducente rockstar che l’affascina con la sua sconvolgente sensualità ma, nel contempo, una paladina, una professionista attenta, competente, combattiva, sempre a combattere il male. Lei lo fa. Si sente, Si capisce.
E invece lui, Lorenzo Cerè, schiavo e vittima del lato più nero della sua personalità piagata, bullizzata, torturata nell’infanzia da abusi, orribili prove e violenze inimmaginabili , è diventato un serial killer. Un assassino convinto che uccidere chi l’ha vessato, possa trasformarsi in un faticoso e forse impossibile liberatorio rituale, in un qualcosa in grado di dargli una sorta di giusta e ambita compensazione.
Ma torniamo all’inizio, con l’ingresso di un uomo nello studio di una psichiatra : un primo appuntamento di routine, tra paziente e medico. Oppure…?
Possibile che invece quel primo incontro, possa cambiare qualcosa e rappresentare per Lorenzo Cerè, coerente psicopatico organizzato, un nuovo mondo? L’illusione di una salvifica opportunità di rinascita, della ricostruzione di una personalità che appaga sanguinosamente la sua ira, incapace di provare empatia?
È un personaggio credibile ma inquietante, Lorenzo Cerè , sia per storia clinica e familiare che per profilo psicologico. E pur essendo un serial killer, è in grado di provocare in chi legge sia ribrezzo e sconcerto ma anche comprensione e simpatia. Ha fatto cose mostruose, ha tendenze anormali, ma aspirerebbe ad affrancarsi e a poter vivere una vita “normale”, con regolari rapporti personali. Ci descrive a fosche tinte la sua vessata infanzia, ma ci parla anche della sua grande passione per la Storia…
E la dottoressa Marcella Malaspina sonda, blandisce, tenta, suggerisce, mentre prova in ogni modo a superare l’ostinato e insormontabile muro di silenzi di Lorenzo Canè.
Ma più cerca di stabilire un rapporto personale, più si mette in pericolo. Non sa, almeno, all’inizio, che il suo nuovo e restio paziente sta spargendo cadaveri a Bologna, in collina e in campagna. I suoi delitti da giorni e giorni hanno guadagnato le prime pagine degli schermi televisivi e dei quotidiani. Polizia e media gli hanno affibbiato il soprannome “Valentino” dopo che ha firmato, con una stampa raffigurante il bellicoso figlio di Alessandro VI, il suo secondo truce omicidio, per il quale si è soprattutto avvalso di arsenico, noto componente della borgiana e fatale mistura detta Cantarella. E tutto il modus operandi dell’assassino seriale appare denso di riferimenti a eventi storici, dallo schiaffo a Bonifacio VIII di Anagni, fatto da Sciarra Colonna servendosi di un guanto di ferro, al veleno e alla simbolica Vipera legata alla morte di Cleopatra…
In una città messa sottosopra da quei foschi omicidi, Cerè continua a incontrare la bella, intelligente materna ma anche conturbante dottoressa Malaspina e alla quale, in un certo qual modo,seppur sfuggente, si confida. Potrebbe ancora redimersi? Scordare di essere diventato un mostro? Tornare una persona comune, senza quei mal di testa e quelle fobie che l’hanno trasformato in una macchina per uccidere? Credere al potere salvifico della parola… a quello dell’amore? Eliminare la connessione con l’interruttore del male?.
Può l’amore essere più forte della violenza, del male e magari anche solo un’illusione potrebbe esserlo ? Ma stavolta non sarà così: la storia e il fato pronti e in agguato, non perdonano … Il presente resta sempre collegato con il passato, mentre il male trova la sua condanna nella ripetizione.
Repetita è un romanzo crudelmente affascinante, sorretto da una non comune interpretazione narrativa con il protagonista Lorenzo Cerè, esaltato dalla sofferta voce narrante di un credibile serial killer, che si fa prepotentemente largo nella trama e tiene il palcoscenico con eccezionale maestria.
Repetita – Marilù Oliva
Patrizia Debicke