Secondo le regole – Edoardo Maspero



Edoardo Maspero
Secondo le regole
Marsilio
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È quella di una voragine nera e profonda l’immagine che si materializza nella mente del lettore appena concluso Secondo le regole, nuovo romanzo dell’autore comasco Edoardo Maspero, con il quale esordisce per Marsilio. La vicenda si svolge in una Milano oscura e contemporanea, dove il tempo è scandito dai messaggi WhatsApp e le serate in luoghi culto come il Byblos sono precedute da ampie dosi di Negroni e bamba tra i tavolini e i servizi igienici di qualche altro lounge bar pettinato. 

Il gioco mortale che regge la trama di Secondo le regole coinvolge due coppie, una apparentemente pulita, l’altra avviluppata al marcio della città e alla malavita. Come accade puntualmente nella vita reale, le cose non sono quelle che sembrano. Nella prima coppia, Giulia è una studentessa Erasmus infedele e bugiarda, mentre Stefano è un ricco bamboccione pieno di complessi e frustrazioni, frutto del rapporto irrisolto con il padre, che si è beccato l’HIV dopo un rendez-vous con Eliana, un’escort rumena da cinquemila euro a notte. Chiude il cerchio Claudio, l’unico personaggio a parlare in prima persona, un orfano sfuggente e silenzioso che lavora per l’organizzazione criminale guidata dal boss chiamato Coniglio e vive una malinconica storia d’amore proprio con la prostituta.

Nei frame del viaggio distopico e angosciante di Secondo le regole scorrono le immagini di figuri con nomi come Gesù o Caronte, pedine di un sistema para-mafioso che tra una battaglia contro i latinos della Mara Salvatrucha e la consegna di donne a spietati milionari, che le sevizieranno senza lasciare in loro ricordo, s’impadronisce di pezzi sempre più grandi di Milano, spingendo oltre il limite la gamma di turpi servizi da mettere a disposizione di chi è pronto a pagare. 

Il romanzo di Maspero si avvita in una spirale nera, sempre più soffocante, affonda nell’oscurità della vita segreta dei personaggi, rivelando l’influenza sull’autore delle atmosfere create da uno scrittore come Bret Easton Ellis. Lo fa, nondimeno, mantenendo la storia in una dimensione familiarmente negativa e tipicamente tricolore, quella degli ultimi trent’anni, del vuoto morale e spirituale dell’Italia post-berlusconiana, di generazioni più o meno giovani che proiettano la quotidiana disperazione, mascherata dentro gli abiti griffati, nello schermo di un iPhone e nei pochi secondi di una Instagram story, mentre la musica di Richie Hawtin e Marylin Manson, ma anche di Pupo o Tim Buckley, trabocca dagli altoparlanti delle autoradio o dai subwoofer dei club.

Non si salva nessuno dall’Armageddon di Secondo le regole. Nessun frammento di cristallo resiste alla furia dei colpi di scena che porta a conclusione la storia di Giulia e Stefano, di Eliana e Claudio, e della stessa Milano, dove non un solo Coniglio ma decine e centinaia muovono i fili, accomodati sulle poltrone realizzate a mano dei loro eleganti uffici con vista panoramica sullo skyline di CityLife e Porta Nuova. 

Thomas Melis

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