Senza colpa – Charlotte Link



Charlotte Link
Senza colpa
Corbaccio
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Charlotte Link, esperta scrittrice tedesca, torna ai suoi lettori con “Senza colpa” (Corbaccio), un corposo poliziesco da manuale ambientato ai giorni nostri a Scarborough, città di circa 50.000 abitanti e nota località turistica inglese della contea del North Yorkshire.    
La trama, capace di intrigare il lettore fin dalle prime pagine, comincia da tutt’altra parte, ad Harvills Hawthorne, in una fredda giornata di novembre del 2006. Nei capannoni dell’area industriale, una diciottenne vede un ragazzo portare con sé una bambina. Conosce quel giovane, Ian Slade, sa che è malato e che la bambina non è sua sorella. Teme che lui abbia brutte intenzioni. Chiama i soccorsi e la centralinista fa scattare l’allarme. La collega che ha ascoltato la chiamata d’emergenza, le ha appena detto che un’ora e mezzo prima una coppia di West Bromwich ha denunciato la scomparsa della propria bambina di tre anni dal giardino di casa dove stava giocando.
Questo l’adrenalinico antefatto da cui si dipana l’intera struttura narrativa che tredici anni dopo intreccerà altre storie, altrettanto drammatiche. 
Nell’afa di luglio del 2019, l’ispettore capo di Scarborough, Caleb Hale, coi suoi uomini e altri agenti, si trova di fronte a una palazzina affacciata sulla baia settentrionale. Una residente ha denunciato di avere sentito degli spari provenire dall’appartamento affittato a Jayden White, un habitué che è solito villeggiare in quel posto con la moglie e le loro due bambine. 
L’ispettore capo Caleb Hale ha un problema di dipendenza alcolica, come ben sa il suo secondo, l’ispettore Robert Stewart. Jayden White ha preso in ostaggio moglie e figlie. Disperato per essere stato travolto da rovina finanziaria, farà ciò che i vigliacchi sanno fare, distruggere chi non ha colpa. Chi gli sta vicino. La tragedia segnerà la fine della carriera di Caleb. Intanto sul treno della North Eastern Railway partito dalla stazione londinese della King’s Cross e diretto al nord, viaggiano il sergente Kate Linville, innamorata di Caleb e che ha deciso di prendere servizio nel suo distretto, e Xenia Paget, una donna grassa di origine russa, da anni cittadina inglese, regolarmente sposata con un britannico. Xenia si accorge che sul treno un uomo la guarda malevolo, la fissa come se l’avesse puntata. Intimorita, si allontana da lui, si scontra con Kate che stava andando in bagno, quando l’uomo tira fuori la pistola e fa fuoco. Kate è abilissima a mettere entrambe al sicuro nella toilette del treno, ma è disarmata e senza cellulare. L’arrivo in stazione è questione di minuti, gli spari hanno provocato il panico sul treno.  Tratte in salvo, Xenia giura di non avere mai visto l’uomo che le ha sparato, ma Kate che è una sbirra con l’intuito degli investigatori di razza, ha la sensazione che nasconda qualcosa e teme in maniera irrazionale le reazioni del marito per il suo ritardo.
La sparatoria sul treno sembra il gesto di un folle, per altro sfuggito alla cattura, ma un paio di giorni dopo la trentunenne insegnante di matematica alla Graham School di Scarborough, Sophia Lewis, amante della forma fisica, rimane vittima di un atroce attentato. Trasferitasi nel villaggio di Stainton Dale, un altopiano affacciato sul mare, in mezzo ai prati, il suo personale paradiso, ogni giorno inforca la bici e si gode la bellezza dei viottoli di campagna dove s’è trasferita da un anno. In precedenza aveva insegnato a Manchester. In uno di quei viottoli in discesa, che lei è solita percorrere a gran velocità, qualcuno ha piazzato una fune. La caduta sarà devastante e le provocherà danni permanenti, ma un testimone ha udito anche esplodere un colpo di pistola. Il proiettile viene recuperato, ma confrontandolo con quelli di sparatorie recenti, si scoprirà che è identico a quelli esplosi contro Xenia Paget. E l’esame balistico confermerà: è stato esploso dalla stessa pistola.
Qual è il legame tra le due donne che non si sono mai viste né conosciute in vita loro?
E chi sono Oliver e Alice?
Il primo fa i conti coi fantasmi del suo passato, Alice invece è scomparsa. La sua compagna non ne ha più notizie.
Un intreccio in crescendo che l’autrice dipana con abilità e mestiere, richiamando antiche colpe e nuove verità che attengono il lato più oscuro che alberga in ogni creatura umana.
“Siamo tutte persone normali prigioniere di una vita frenetica. Con il senno di poi sappiamo sempre con precisione dove e come avremmo dovuto agire”.
Qual è il segreto che Xenia, abilissima poliglotta e donna dalle indubbie potenzialità, ha così tanta paura di rilevare tanto da costringersi a sottostare a una vita infelice col marito tiranno? E chi è Sacha Walsh?
Domande su domande in un crescendo di tensione dove risolutiva si rivelerà l’intuizione di Caleb Hale, che nonostante sia stato sospeso dal servizio, dovrà tornare in pista quando Kate, seguendo la sua intuizione, rischierà a sua volta la vita.
C’è un motivo se bevo. È il confronto incessante con il male del mondo. Con gli abissi della natura umana. E la consapevolezza della nostra fondamentale impotenza al riguardo.”
Un libro sicuramente consigliato.

Roberto Mistretta

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