Senza movente



Flaminia P. Mancinelli
Senza movente
Newton Compton
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Un attacco che vede un gelido prologo in Normandia che, con un flash back di vent’anni prima, ci anticipa un crudele delitto e comincia a porre una serie di interrogativi. Risolverli non sarà facile e dunque cominciamo.
In Senza movente incontriamo all’inizio la nostra vecchia conoscenza di Inquietanti delitti in Vaticano, l’ex tenente Nicola Serra, promosso capitano per la brillante soluzione dell’indagine. Serra è in viaggio. Si è concesso una meritata vacanza estiva, che dividerà tra un soggiorno presso la famiglia di Marion Calvé, sua compagna, in Bretagna e Normandia, e una progettata visita all’abbazia di Mont Saint-Michel. Ma il loro programma viene rivoluzionato dalla morte di Jeanud Modan, vecchio amico di Annie Danton, amata zia di Marion, che vive con la sorella in una bella fattoria a Kerarmar, Normandia. La donna ne è sconvolta: per lei c’è qualcosa di sospetto in quella tragedia e, nemmeno a farlo apposta, proprio qualche giorno dopo Annie Danton scompare. Cosa che purtroppo fa saltare la visita a Mont Saint Michel di Nicola e Marion. E, ovviamente, i guai non vengono mai da soli, perché a Roma, nell’appartamento di Nicola Serra, muore (per caso?) per overdose una giovane donna, che aveva una relazione con la collega di Serra, il tenente Sara Vittorini e, se non bastasse, in casa del capitano qualcuno, con ogni probabilità la ragazza morta, ha nascosto abbastanza cocaina ed eroina da incriminarlo. Il tenente Sara Vittorini non crede sia stato un fatale incidente e con l’appoggio del maresciallo Lamanica e della dottoressa Grazia Onori del RaCIS , prima cerca di depistare, poi comincia a indagare sulla vicenda. Ma le cose si complicano parecchio quando, a seguito di una denuncia anonima, in casa di Nicola Serra viene trovato il cadavere di un’altra ragazza, un’adolescente stavolta anche lei uccisa dalla droga, e la squadra del capitano comincia a temere che qualcuno voglia la sua testa… Contemporaneamente in Normandia, dopo giorni di vane ricerche, le speranze di ritrovare in vita la zia Annie, si stanno riducendo a zero.
Due fatti eccezionali che richiederanno indagini eccezionali. Serra si troverà sia in Normandia che a Roma prigioniero di pesanti scelte emozionali e costretto ad accettare un ruolo di secondo piano, cosa difficile e inconsueta per lui. “Senza Movente” è un giallo intrigante in cui poco è davvero come dovrebbe essere. Roma e Kerarmar diventano splendide ambientazioni per strani e macabri omicidi apparentemente senza alcun movente. Flaminia P. Mancinelli riesce a filtrare l’umana malvagità con la descrizione della bellezza di luoghi straordinari, quasi volesse confrontare il bene dell’animo dei buoni al marciume di quello dei mostri. Dico mostri perché qui li troviamo in ogni storia. Ciò nondimeno, secondo quanto l’autrice fa dire a Nicola Serra: «Passiamo frettolosi accanto al disagio degli altri, come se ne temessimo il contagio. Ma in quella paura smarriamo l’essenza della nostra umanità…Cosa distingue il mostro dall’uomo normale? Esiste una possibile definizione di normalità oppure è solo una convenzione della quale ci serviamo per pigrizia, perché è più comodo affidarsi a questa omologazione che affrontare la solitudine e l’unicità che ognuno di noi rappresenta….?» E questi disgraziati mostri di Senza Movente hanno subito la peggiore delle privazioni: è stato negato loro l’amore. È solo questo il comune denominatore di queste due storie, l’amore negato in tenera età e le violenze fisiche e morali subite che spingono a infliggere le stesse violenze agli altri, insieme al rifiuto di quanto l’ipocrisia della società condanna come “diverso”. Temi molto attuali che trattati con determinazione offrono una seconda lettura per questo doppio giallo ambientato tra Italia e Francia. Insomma Flaminia P. Mancinelli, ha dato vita a una doppia storia, che inanella di colpi di scena, nebulosi moventi, fragilità umane e che alla fine rivela i retroscena del male che si scatena nelle pagine del romanzo, con squallidi omicidi solo frutto dell’umana violenza e del più turpe interesse. A dare una qualche giustificazione al movente ci sarebbe una certa abiezione mentale? Orrenda cosa se provoca punizioni e sofferenza ma assolutamente ingiustificabile quando questa arriva alla violazione dell’infanzia” e al delitto. Le due trame gialle che corrono in parallelo senza mai incontrarsi con solo il capitano Serra come filo conduttore, a conti fatti spiazzano un po’. O dobbiamo attribuire al male il timone di secondo filo conduttore che accorpa le due trame? Altrettanto, come fa di persona il maggiore De Blasi, rimprovererò un po’ anch’io il capitano Serra per essersi incaponito a restare in Normandia a sbrogliare il caso della zia e non essere invece tornato di corsa a Roma a mettere subito chi di dovere con le spalle al muro. Ma… nonostante questa mancanza, alla prossima capitano Serra.

Flaminia P. Mancinelli è nata a Roma. Giornalista, appassionata di nuove tecnologie, con uno pseudonimo ha scritto La profezia della stella. Con la Newton Compton ha già pubblicato Inquietante delitto in Vaticano, che ha riscosso un notevole successo online. Senza movente è il suo nuovo romanzo sulle indagini di Nicola Serra. Vive in Normandia.

Patrizia Debicke

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