Brava gente – Margherita Oggero



Margherita Oggero
Brava gente
HarperCollins Italia
Compralo su Compralo su Amazon

Brava gente di Margherita Oggero HarperCollins Italia di patrizia debicke

Romanzo straordinario e peculiare che oscilla come un pendolo  tra il realismo fantastico filosofico di  La commedia umana di Balzac e l’elegante leggerezza e rivoluzionaria contraddittorietà dei  fratelli Coen.
Siamo, come sempre nei libri di Margherita Oggero,  a Torino, ma stavolta  in periferia, in zona Barriera di Milano. Per chi non lo sapesse Barriera di Milano è a Torino. Per meglio dire alla periferia nord di Torino, dove spesso vivono persone che si arrangiano per galleggiare e sopravvivere , confidando  in qualche colpaccio.  Per molti tra loro arrangiarsi significa fare i bulli, rubare ogni tanto e spacciare. Insomma, Barriera è un quartiere eterogeneo e affollato in cui  domina  il degrado sociale . Ma è anche un quartiere multiculturale, con le vite di  gente diversa  che  si intessono in un mix di caso e destino, di piccineria  e generosità,  e di tante amicizie e odi  legati ai fatti che caratterizzano gli esseri umani. E dunque Margherita Oggero, scavando in un mondo particolare di quel quartiere torinese, ci regala alla sua maniera un teatro delle apparenze, una commedia dolce amara densa di sogni e memorie. E vediamo che, come in un libretto teatrale,   faccia  precedere la  sua storia  da un dettagliato elenco  dei personaggi che salgono sul palcoscenico di Barriera. Personaggi di ogni tipo: ragazzi, adulti o anziani,  che  convivono  giorno dopo giorno e  apparentemente senza problemi.
A prima vista, solo “brava gente”: come Deborah, Debby,  quindicenne,  che interrotta  la scuola, fa un po’ la baby sitter e  un po’ la badante , ma prospetta a sua madre Linda, sempiterna bambina un tempo erede di una certa fortuna e oggi  sola immersa nella  sua immaginifica  realtà, di uccidere il marito e padre Oreste,il bell’uomo, ora camionista ma primo artefice del disastro economico di sua moglie.  O come l’anzianissima vedova Caterina Mazzacurati, alla quale Debby presta la sua opera  in veste di badante notturna e occasionale spacciatrice, che, per impedire al figlio di imprigionarla in una casa di riposo, ha riallacciato i rapporti con Arturo, suo coetaneo,  grande amore di giovinezza. Oppure Florin, giovane autista rumeno che mantiene la nonna in Romania, fa il camionista in coppia con Oreste ma vorrebbe avere un appartamento suo. O ancora di Albachiara, padrona della cartoleria/ edicola/ negozio di souvenir, cara amica di Linda e implacabile nemica di Giuseppina Borgone ovvero Vanessa Delice, manicurista tinturista e amante del raffinato “Coiffeur” , Alexander The Best.
Poi  in qualche modo, da un mondo e un tempo lontani, torna in scena affascinando Debby, a metà tra realtà e cronaca scandalistica, la romanzesca storia di Lana Turner, famosa diva  hollywoodiana ma plausibile assassina…
Nebbia anche in città, mentre lo smog a livelli cinesi, rende  l’aria tossica ma se si vuole  vivere  bisogna continuare  a respirare. Pare  tutto calmo in una delle strade meglio frequentate di Barriera,  ma poi d’un tratto : “ un botto tremendo, sirene che ululano, pantere della pula (tre) che inchiodano, agenti che si catapultano fuori, un deficiente ammaccato e stordito che esce dalla Porsche 718 Cayman GT4 con una pistola in pugno”… All’ingiunzione dei poliziotti : buttala non lo fa, anzi spara e allora anche loro…
Insomma succede di tutto e di più  in un quartiere di periferia dove sono in vigore leggi non scritte ma ben chiare a tutti. C’è il girone dei cinesi, quello dei neri, quello dei marocchini, pare addirittura  un set giallo noir ideale giostrato con impeccabile regia pronto a esibire  alla “brava gente”  gli scontri tra bande.  Una perfetta, quotidiana puntata a mo’ di fiction, per cui dopo si può ingegnarsi senza remore  e farsi gli affari propri nel bene e nel male. 
In una continua carrellata che ci trasporta  avanti e indietro nel tempo, Margherita Oggero ci ripropone tante sfaccettature esistenziali   della sua “brava gente” che abita oggi un quartiere considerato  “difficile”: una  piazza di spaccio, un punto d’incontro per uggia adolescenziale che si dà appuntamento nel poco verde dei giardinetti per vandalizzare le panchine,  e perfetto terreno per errori  che provano ad aggiustarsi  e cosa  conta poi se, per far quadrare i conti, bisogna chiudere un occhio e talvolta superare i confini tra bene e male.
Nessun giudizio morale su questa storia, un romanzo corale del quale non potremo conoscere   la conclusione  ma  solo uno sguardo attento che osserva, vede e riferisce  di romanzetti che stuzzicano la fantasia, cosmetici taccheggiati con destrezza solo per sfizio, macchine facile preda parcheggiate nei vialoni, mentre un cofano alzato può trasformarsi in un incontro…
Le storie  di Debby, dei suoi genitori, di Florin il camionista, della vedova Mazzacurati e di tutti quanti sembrano improbabili, addirittura  incredibili. E poi i personaggi sono o appaiono tutti giovani anche se alcuni solo idealmente, come Linda, madre di una quindicenne, ma dentro di sé mai maturata, rimasta  ancorata a un’ infanzia da sogno, nonostante le successive sofferenze della  vita. E Debby,  sua figlia  che giovane è, anzi giovanissima, ma  è diventata suo malgrado un punto di appoggio per tanti  altri. Pensa come una giovane persino Caterina ultraottantenne che, combattiva, non si abbatte per gli ignobili  ed egoistici  piani  dal figlio cinquantenne, crudelmente  anaffettivo  e invece  pianifica  la difesa per fare marameo alla morte.  Florin  lui, il camionista rumeno,  giovane lo è davvero, ma  per inseguire i suoi sogni rischia molto. Riuscirà a fermarsi in tempo e venirne fuori?  E ancora altre storie, tante diverse e stuzzicanti per una trama corale che si muove e trova la su realtà nel  piccolo e  nel quotidiano di un quartiere di periferia. 
Arricchita da  un’ equilibrata e asciutta  narrazione in grado di far parlare i vari personaggi ciascuno alla sua maniera  e tracciare di loro per noi un  quadro  attento e approfondito,  Margherita Oggero si dimostra ancora una volta  una grande, grandissima scrittrice.

Patrizia Debicke

Potrebbero interessarti anche...