Racconti brevi, affilati, neri, senza perdere il gusto dell’ironia e dello spiazzamento. Ci sono tutti gli ingredienti della grande narrativa breve in Senza via d’uscita, raccolta di racconti della scrittrice scozzese Val McDermid, che miscela con sapienza temi e atmosfere diverse estraendo dal cappello una gustosissima sfilata di caratteri umani, situazioni al limite, storie di malattie, follie, amori rimpianti. Una pentola in cui bolle il meglio della tradizione britannica con un soffritto di temi dominanti: l’omossessualità femminile, la vendetta, il riscatto, l’insoddisfazione. Per chi ama le storie brevi, questa raccolta edita da Del Vecchio editore è senz’altro una piacevole scoperta a partire dalla varietà di luoghi, personaggi, intrecci che l’autrice scozzese propone nei 19 racconti del libro. La misura delle storie, la capacità di entrare in punta di piedi nella mente dei protagonisti e l’abilità nel risolvere in poche righe con una frase fulminante (per citarne alcune: aveva quel tipo di volto che fa fermare gli uomini con i boccali di birra a mezz’aria; la vivacità svanì dal suo viso come l’aria da uno pneumatico quando si buca; alzò lo sguardo su di me, con il fantasma di un sorriso ironico sulle labbra) o una finale inatteso (spesso tanto nero quanto ironico) le proprie storie fanno dell’autrice una delle penne forti della scrittura contemporanea d’Oltre Manica, celebrata nella prefazione al libro dal più conosciuto autore noir scozzese, e amico personale della McDermid, Ian Rankin. Val McDermid non esita sui pregiudizi: ci affonda a piene mani, li sovverte e li rivolta e ci restituisce una realtà fatta di vite comuni, contrattempi del vivere, espedienti, bassezze. Dove il crimine è spesso solo l’atto terminale e “naturale” del riscatto.
Senza via d’uscita
Matteo Chiari