Sette cavalieri d’oro



Nicola Manzò
Sette cavalieri d’oro
Tea
Compralo su Compralo su Amazon

Dopo Gli amanti di vico San Severino ritorna su queste scene, si potrebbe quasi dire visto che nel romanzo si parla anche del Teatro San Carlo, con un secondo episodio della serie i Delitti del barbiere, il quarantenne milanese commissario Antonio Renzi, ormai “napoletanizzato” in Totò, ma già da un anno al Commissariato San Lorenzo e sempre più a casa sua tra i bassi e i vicoli del Quartiere Spagnolo. E ci regala ancora una volta una Napoli straordinariamente verace, il che è uno degli atout di questo nuovo thriller giallo rosa.
Da un incipit che ci riporta a Roma, nel 1478 e alla truce Congiura dei Pazzi che mirava all’uccisione di Giuliano e Lorenzo de’ Medici, si salta a Londra nel 2008 a un’asta da Sotheby’s. Tutta colpa dei sette cavalieri d’oro realizzati a Firenze nel 1478 da mastro Bernardo Corradini su ordine di Lorenzo de’ Medici (miracolosamente sopravvissuto ai coltelli degli assassini del fratello), destinati a Ferrante d’Aragona, re di Napoli per imbonirselo e riportarlo dalla sua parte. Ma quei sette cavalieri, sette sublimi opere d’arte rinascimentali, sono stati da sempre apportatori di sventura e morte a chiunque li abbia avuti per mano a cominciare da Corradini, il loro artefice cesellatore e la sua bottega vedi poi: gli Aragona, i Borbone, Masaniello, Caracciolo e così via. Tutti finiti malamente! E le statuette sono andate disperse nei secoli…
Ma, soprattutto, portano “seccia”, a detta dei comprimari del commissario Renzi: Ettore, l’ormai amico e giovane barbiere dei Decumani, la sua impavida anche troppo fidanzata giornalista Mirella, Pierino, stagionato ragazzo di bottega e il gobbo Tatillo, piccolo e minuto, detto Gùgol, perchè è il terminale di “internos”, la rete di comunicazione dei vicoli.
Ciò nonostante nel 2008 un ricco e sconosciuto collezionista napoletano, che ne ha due, da incarico all’antiquario Massari di comprare i due cavalieri che sono in vendita da Sotheby’s a Londra e di ritrovare gli altri.
Ma il conte inglese che vive su una villa del lago di Como e non vuole vendere i suoi scompare poco dopo con “cavalieri d’oro” e domestici, mentre a Napoli uno spietato serial killer, lasciando messaggi minacciosi vergati su pergamena, comincia a mietere una dopo l’altra vittime nella famiglia di Riccardo Maffei, un noto architetto napoletano, e una potentissima setta, l’Ordine dei Cavalieri Neri del Regno di Napoli e delle due Sicilie – un’organizzazione con l’assassinio facile e che trama segretamente per ricostituire la sovranità aragonese – semina il terrore in città.
Una bella serie di rogne per Renzi, che, appoggiato dai suoi uomini dell’ordine costituito e dalla sua improbabile squadra dalla Barberia di San Biagio, dovrà vedersela con una catena di delitti, uno più complicato e misterioso dell’altro.
Ma non basta e ci vorrà anche l’aiuto della cartomante per riuscire a fermare la morte e la soluzione andrà cercata nell’immenso labirinto di cunicoli, peggio del gruviera, che si estende sotto la città, nel ventre di Napoli, dove si nascondono tanti arcani millenari…

 

.

 

Patrizia Debicke

Potrebbero interessarti anche...