Sognando Babilonia



richard brautigan
Sognando Babilonia
marcos y marcos
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Un bel classico non guasta mai.
C. Card vorrebbe essere un detective, ma non e’ altro che uno squinternato e squattrinato col fiuto solo per i guai.
Possiede si’ una pistola, ma non ha i soldi per le pallottole e gli e’ difficile persino chiedere un piccolo prestito agli amici: deve denaro a tutti, mamma’ compresa. Sara’ per questo che lei lo chiama bastardo? Improvvisamente, dal nulla si materializza una cliente con tanti soldi e ogni curva al posto giusto. Potrebbe essere la svolta, il colpo che cambia la vita, peccato che la biondona gli commissioni un lavoretto un po’ particolare: trafugare un cadavere dall’obitorio della citta’.
C. Card, c’era da aspettarselo, non si perde d’animo e si tuffa immediatamente a capofitto nell’avventura. In effetti, perche’ non farlo quando non si ha nulla da perdere? Qualcuno si stara’ chiedendo cosa c’entri Babilonia con tutto questo. Tranquilli, e’ molto semplice: tempo prima, il nostro eroe senza arte ne’ parte prova ad entrare nella locale squadra di baseball, ma la prima palla che gli viene lanciata lo manda kappao’. Da quel momento, la sua vita inizia a svolgersi anche in un mondo parallelo, di fantasia, un mondo fatto di sogni, splendide ancelle, bighe d’oro, nemici da sconfiggere e meritate ricompense da godersi senza ritegno alcuno.
Brautigan scrive in maniera accattivante, la storia corre veloce, ci sono ritmo e humor, non manca nulla. Davvero un ottimo scrittore controcorrente. Peccato che si sia fatto fuori nel 1984 con un colpo in testa. Fosse stato il suo C. Card, probabilmente non sarebbe successo e, oggi, sarebbe ancora qui a regalarci storie di vita vera (e nera) vestite con eleganza dai mille colori della parodia.

paolo franchini

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