L’angelo caduto



Daniel Silva
L’angelo caduto
Giano
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Roma e Israele; Parigi e Svizzera; Vienna, Berlino e gli Usa. Primi mesi del 2011. Il mitico Gabriel Allon, occhi verdi e capelli scuri ingrigiti, zigomi pronunciati e naso adunco, asciutto e veloce (1,75 circa), restauratore di dipinti, spia e sicario israeliano in pensione, torna in Vaticano (in compagnia della moglie Chiara) a sistemare il capolavoro di Caravaggio: “La deposizione di Cristo”. Lo chiamano: dalla galleria panoramica della cupola di San Pietro è inopinatamente caduta all’interno Claudia Andreatti, giovane brava esperta di antichità, stava verificando l’origine delle opere possedute dal Vaticano. Gli affidano l’indagine segreta di capire chi e perché l’ha uccisa. Va a Cerveteri, scopre un tombarolo ammazzato. C’è di mezzo chi traffica e trafuga pezzi d’archeologia e antiquariato. Anche terrorismo e spionaggio: preparano terribili attentati, uno nella Città Sacra di tre religioni, dove sta per arrivare Papa Paolo VII. Non mancano sorprese ed emozioni nel nuovo seriale del 54enne americano Daniel Silva (“L’angelo caduto”, Giano 2014, pag. 413 euro 15,90; orig. 2012, trad. Raffaella Vitangeli), in terza quasi fissa. Sangiovese elegiaco.

valerio calzolaio

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