SP233 – Ultima parte

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Non sono un tipo da gare per strada, tanto meno con gli sconosciuti. Accelero un po’ per vedere che fa… accelera anche lui ed è sempre lì, affiancato, con la testa girata a fissarmi senza guardare la strada. Non so cosa pensare: non è che mi senta minacciato ma la situazione è strana. La strada è deserta, sono tranquillo ma non al punto di fermarmi per fare conversazione e così accelero di più, allungando in avanti di qualche metro. Si vede che l’ho colto alla sprovvista perché adesso è dietro. Imposto l’entrata tranquilla in una rotonda e vedo il suo fanale avvicinarsi nello specchietto, così uscendone scalo una marcia aumentando bruscamente la velocità. Adesso è dietro… nello specchietto vedo solo la luce del suo abbagliante che ne riempie la visuale… apro tutto: ormai siamo in gara!

Pringles finite. Mi sciacquo la bocca con l’ultimo sorso di latte e ripenso al tizio in Vespa incontrato mentre tornavo a casa. Dove si sarà infilato per sparire a quel modo? Devo avere ancora nelle vene tracce di adrenalina per quell’esaltante folle corsa notturna: “Sarà per quello che adesso non ho sonno?”.

La strada è tutta nostra. Mi abbasso di poco per stare dentro la sagoma del parabrezzino e chiudo i gomiti alla ricerca della migliore impostazione di guida. Altra rotonda: piega a destra, curvone a sinistra e di nuovo piega a destra per riprendere la strada principale. Ci muoviamo all’unisono viaggiando “a trenino” praticamente alla medesima velocità. Non so lui ma io sono a chiodo, con il gas aperto a fondo corsa. Percorriamo un lungo tratto rettilineo e ce l’ho sempre dietro, in scia, sempre più vicino fino a che si allarga affiancandomi da destra e mi sorpassa. “Bastardo! A destra non vale!” penso, ma poco più avanti c’è l’ennesima rotonda e deve rallentare per impostarne la traiettoria. “Allora? Ti piace il gioco sporco? Bene!” In genere sono un tipo che viaggia tranquillo e non so bene cosa mi abbia preso… fatto sta che vedendo la strada deserta a parte noi due, arrivando alla rotonda anziché girarci attorno sulla destra la prendo contromano da sinistra. Il giro da quella parte per riprendere la provinciale è più breve e così grazie a questa mossa mi ritrovo di nuovo in testa anche se solo di qualche metro, ma sono già lanciato quando lui sta ancora uscendo dalla curva.

Non è che ho fame, è che non sono ancora soddisfatto. Passo nuovamente in rassegna il contenuto dei pensili per vedere se si materializza qualcos’altro. Nutella! Quando la mangio al volo dal vasetto la cosa migliore per me è usare un coltello da frutta, di quelli che non tagliano per intendersi. Rigiro la lama nella crema e quando ne ho raccolta abbastanza la infilo in bocca ritirando poi la lama tra le labbra strette, in modo che ne esca perfettamente ripulita. Due, tre volte, non di più perché dopo stucca. Apro sul tavolo il giornale di domenica, rimasto in giro nonostante manchi poco a vedere spuntare l’alba di mercoledì, e mi metto a sfogliarlo. Nel silenzio della notte il rumore delle pagine che girano sembra un frastuono.

Mi appiattisco più che posso lungo questo nuovo tratto rettilineo, esaltato da questa corsa fuoriprogramma, impegnato al massimo, incoscientemente incurante del rischio. Non so per lui, ma per me la gara sta per finire. Un po’ più avanti svolterò a sinistra lasciando la provinciale: per me il traguardo è quell’ultimo semaforo lampeggiante. Viaggio a cannone in mezzo alla strada, tenendomi esattamente lungo la linea bianca di mezzeria, con lui sempre dietro in scia a pochissimi centimetri, che si apre a sinistra e a destra senza decidersi a superarmi: è come se anche lui avesse capito che quel semaforo sarà il nostro traguardo. Abbasso la testa completamente, alla ricerca della massima penetrazione aerodinamica. Non guardo neanche più la strada che è deserta, dritta davanti a me. Nello specchietto lo vedo arrivare da sinistra. Ho paura che se forzo ancora un po’ la manopola del gas finirà per restarmi in mano! A testa bassa mi lancio negli ultimi metri della nostra folle corsa, certo di vederlo affiancarsi e sorpassarmi, ma io non mollo di un millimetro. Eccomi al semaforo! “Ce l’ho fatta! Non mi ha
passato!”. Chiudo il gas rallentando decisamente per farlo affiancare. Butto un occhio allo specchietto ma non lo vedo. Mi giro. Non c’è nessuno: la strada dietro di me è deserta e l’unico segno di vita è il semaforo del nostro traguardo che lampeggia ormai lontano. Un istante fa sentivo chiaramente il rumore del suo due tempi che mi ruggiva dietro il copino e adesso non c’è più. Sparito. Penso che forse si sarà infilato da qualche parte, tra qualche casa. Peccato, dopo quella galoppata sarebbe stato bello almeno scambiarsi due parole.
Con un andatura decisamente più tranquilla percorro solitario gli ultimi chilometri fino a casa.

Durante la settimana non prendo mai il quotidiano locale perché finirei per non avere nemmeno il tempo di aprirlo. La Domenica invece lo compro sempre anche se spesso non riesco a leggermelo con calma, per bene. Ora ne sfoglio le pagine distrattamente, leggendo i titoli e cercando qualche articolo che ancora non ho letto… e mi sento una merda. Questa notte tornando verso casa ho rischiato inutilmente e stupidamente la vita e adesso leggo un titolo: “Oggi i funerali del giovane centauro di Tradate… il ragazzo di ventitré anni era deceduto giovedì scorso a causa delle ferite riportate nell’incidente con un furgone che lo ha investito mentre viaggiava in sella (ironia della sorte!) proprio di una Vespa. Poi non riesco più a leggere nient’altro. C’è una foto della scena dell’incidente. La Vespa, un PX chiaro è per terra. Accanto, sull’asfalto, un casco a scodella, scuro… decorato con delle margherite chiare. C’è anche la sua foto, una faccia sorridente e spensierata, capelli mossi e un lungo pizzetto che gli da quell’aria… fricchettona…

… in pratica la versione vespistica della celebre leggenda metropolitana dell’autostoppista fantasma. Ringrazio tutti quelli che sono arrivati a leggere fino in fondo e se vi è piaciuto postatemi due righe (lorenzo205@libero.it) per dirmelo, che mi fa sempre piacere… Anzi, postatemele anche se non vi è piaciuto…

Lorenzo205

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