Dopo un incipit mozzafiato, da cui ricaviamo notizie su di un omicidio di cui non conosciamo altro che i dettagli, narrati in prima persona da una vittima ignota, siamo invitati a ripercorre la storia a ritroso.
Si parte dai tre mesi antecedenti, narrati da Millie, ragazza dal passato oscuro che, per poter terminare gli studi universitari, accetta lavori di pulizia e baby-sitter. Il suo senso di giustizia, unito al bisogno di porsi a fianco di donne che subiscono violenza, l’ha spesso messa in posizioni difficili e pericolose. La scelta universitaria, mirata a laurearsi per diventare un’assistente sociale, va proprio in questa direzione. Purtroppo, il suo passato la obbliga a cercare lavori al di fuori di uffici di collocamento tradizionali che potrebbero indagare su di lei e i suoi trascorsi.
L’impiego presso una ricca famiglia sembra metterla al sicuro: può finalmente permettersi un piccolo appartamento, benché nel Bronx, e immergersi in una storia d’amore all’apparenza stabile con Brock Cunningham, un giovane avvocato che vorrebbe poter vivere con lei stabilmente. Il suo cuore però è ancora pericolosamente in bilico tra Brock ed Enzo, un ragazzo con cui ha condiviso ideali e impegno sociale, sparito dalla sua vita per tornare in Sicilia.
Millie non si sente completamente tranquilla nel quartiere in cui vive: spesso qualcuno la importuna e una macchina scura, con un fanale rotto, la pedina. Proprio per questo Brock insiste con la proposta di vivere insieme, ma Millie non si sente ancora pronta a svelargli i dettagli del suo passato.
Dopo essere stata licenziata da Amber Degraw, madre della piccola Olive, gelosa perché la figlia la chiama mamma, Millie trova, quasi fortuitamente, un’altra occupazione. L’appartamento in cui dovrà lavorare si trova in un edificio gotico, in una zona residenziale e ultra-chic di New York, appena a Ovest di Central park, presso una famiglia di ricchi professionisti che sembra però celare oscuri segreti. In una stanza del vasto appartamento vive Wendy, segregata dal marito, a causa di una non ben specificata malattia che la affliggerebbe.
L’istinto, e il passato di Millie, la portano a sospettare soprusi ai danni di Wendy e la spingono a ficcare il naso in relazioni e dinamiche cui dovrebbe rimanere estranea. In questa parte, la vicenda ci viene sempre narrata attraverso gli occhi di Millie, che ci propone la sua versione dei fatti.
Nella seconda parte è invece Wendy stessa a raccontarci la storia dal suo punto di vita e poco per volta siamo trascinati a scoprire quanto non avremmo mai sospettato. Per poterla aiutare, Millie rischia grosso e anche la relazione con Brock pare destinata ad andare in crisi.
Solo un intervento inaspettato può aiutare Millie a chiarire alcuni aspetti della sua vita e a uscire da vicoli che sembrerebbero ormai a senso unico.
Il romanzo procede quindi con alternanza di parti narrate da Wendy o da Millie secondo un ritmo incalzante, fino a giungere alla conclusione in parte inaspettata.
Cosa aggiungere?
Freida McFadden, medico neurologo dalla doppia vita – di giorno svolge la sua attività, di notte scrive thriller- con questo secondo romanzo ha ancora una volta fatto centro.
Il ritmo incalzante, la focalizzazione multipla, l’intreccio credibile e sostenuto con mano sicura, rendono Nella casa dei segreti un romanzo da leggere tutto d’un fiato.
