Atene, all’alba… Un pezzo del fregio del Partenone è scomparso e il cadavere di un archeologo viene ritrovato nei pressi della Stazione della metropolitana di Monastiraki, al livello dei vecchi scavi archeologici, proprio nel cuore di Atene. Con quell’annuncio e quel nome del posto dove è accaduto il delitto, il passato del Commissario Stavros Nikopolidis è appena tornato a galla con l’effetto di un pugno in faccio o peggio di un’esplosione ! Lo stesso posto dove dieci anni prima, con le Olimpiadi alle porte era stato sgozzato un eminente professore mentre Elena, la sua bella moglie, allora responsabile degli scavi, era misteriosamente scomparsa con un frammento del Partenone miracolosamente riportato alla luce dagli archeologi. Stavros aveva dovuto subire il peso dei dubbi, e della vergogna per il possibile coinvolgimento di sua moglie nella tragedia e di una morte rimasta senza sepoltura per mesi e mesi. Poi un giorno, alla periferia, era stato rinvenuto il suo cadavere carbonizzato…
Un doppio dramma professionale e personale per Stavros che, fino ad allora brillante commissario della polizia era crollato diventando l’ombra di se stesso… Un personaggio scomodo che , dopo aver abbandonato quasi del tutto il suo lavoro, lasciato sistematicamente da parte nelle indagini, vegetava nel suo ufficio polveroso, bevendo troppo e rincorrendo facili amori, solo sostenuto dall’affetto di Yannis, il figlio decenne e di alcuni vecchi amici. Tornato utile soltanto quando un evento tragico ed estemporaneo, quello del nuovo assassinio e di un altro furto legato al fregio, lo tira fuori dal suo privato limbo, costringendolo a rituffarsi nel passato!
Perché oggi questo nuovo delitto pare quasi la fotocopia del precedente, con la vittima, come era stato l’altra volta, sgozzata e con in mano una vecchia moneta con incisa una civetta, il simbolo di Athena. Per Stavros tutti precisi segni legati a Rudolf, un tempo suo amico e poi diventato il peggior nemico e probabile assassino. Segni che indicano che Rudolf è tornato dall’inferno, dal nulla, pronto a sfidarlo.
Per precisa scelta del suo comandante Livanos, giovane di grande famiglia, laureato ad Oxford, con il quale tuttavia il Stavros si confronta culturalmente quasi alla pari, grazie all’ottima educazione ricevuta dai suoi, tutti fervidi patrioti, colti e laureati, il commissario dovrà tornare in azione. E da quel momento, con al fianco e a coprirgli le spalle i più fedeli colleghi, Dora, ex forze speciali, Eugenio l’hacker e Nikos l’albanese e avvalendosi dei suoi informatori tra i quali primeggia Matoula, proprietaria di una bar dal passato complicato, Stavros riuscirà finalmente a far uscire dall’ombra coloro che da tanti anni ammorbano la sua città, e rompere l’omertosa copertura dei peggiori segreti celati da luridi scambi politici ! Ma a volte la vita inganna e può rivelare sorprese…
“Stavros”, titolo del primo capitolo delle inchieste del commissario ateniese Stavros Nikopolidi scritto da Sophia Mavroudis, è un romanzo thriller, un giallo con forti venature noir, ambientato in Grecia. Una scelta che funziona perché il thriller condito di noir diventa la migliore scusa per tuffarsi nell’universo di un Paese, nel suo paesaggio mentale, nei suoi errori e nelle sue sofferenze. Rivela le ferite che magari il resto del mondo si rifiuta di vedere. Lo fa servendosi di una mortale sfida faccia a faccia tra il commissario Stavros – un poliziotto un po’ burbero, un po’ filosofo con un killer spietato, un mostro, con solo il desidero di vendetta, tornato dal passato, sullo sfondo della Grecia di oggi che cerca con tutti i mezzi di districarsi da una perenne crisi identitaria e soprattutto arrivare a uscirne a testa alta.
Accompagnata per il peggio e per il meglio dalla sua squadra, dalla benedizione della padrona di casa Matoula e soprattutto dall’ambivalente ispettore Livanos, la collera troppo a lungo repressa di Stavros spazzerà via ogni ostacolo sul suo cammino! Anche se …
Una moderna tragedia greca , ricordi dolorosi, una vecchia vendetta, un doppio dramma, personale e professionale e la ossessiva ricerca della verità in un paese pieno di corruzione politica, disperazione sociale e relazioni umane fallite. Sullo sfondo di una Grecia incruenta, consegnata alla corruzione galoppante, ai saccheggi più inespiabili, alla cancrena della povertà, sotto le forche caudine di una politica di austerità dettata da altri, estranei all’anima del paese.
Un paese dove il profumo di anice dell’ouzo si mischia ai tanti odori speziati di questo porto mediterraneo che da sempre accoglie le persone in difficoltà e, pur stremato da anni di austerità, mira a emergere da queste pagine.