Montecristo, atto secondo

E’ da poco uscito in edicola il secondo volume della prevista trilogia nera di “Montecristo” scritta da uno dei massimi rappresentanti dell’action thriller italiano e non solo, Stefano Di Marino (curatore anche della rubrica di MilanoNera La notte ci appartiene).
L’abbiamo intervistato.

Parlaci del progetto Montecristo in cui abbandoni il tuo pseudonimo…
Per la verità è un po’ di tempo che sto eliminando tutti gli pseudonimi a parte Stephen Gunn che è legato ormai a una serie di più di 26 episodi (Il Professionista) pubblicata in due case editrici. Ho sempre scritto anche con il mio nome. Montecristo è un’idea che avevo in mente da tempo, da quando anche in altre serie ho deciso di occuparmi prima dell’Europa ( Ora Zero e Sole di Fuoco) e poi più specificatamente dell’Italia (dall’episodio del Professionista Gangland che ha riscosso un grande successo e ha indirizzato la serie verso una nuova giovinezza). Montecristo è formato da tre romanzi autoconclusivi ma legati da un unico flusso. Volevo scrivere un romanzo su un colpo di stato in Italia. Sarebbero venute 900 pagine….

Perché questo romanzo hai deciso di pubblicarlo in edicola e non in libreria?
… e pubblicarlo in un unico volume diventava un problema. Così ne ho discusso con Sergio Altieri direttore del Giallo Mondadori. Abbiamo deciso di creare una miniserie in tre parti dove alcune sottotrame si risolvono nell’arco di un libro in modo che il lettore occasionale possa ritenersi soddisfatto ma che, in realtà, la storia possa considerarsi unica. In edicola perché stiamo realizzando un progetto ad ampio raggio per la diffusione della narrativa action anche italiana e, complice un prezzo più basso e una maggiore diffusione, l’edicola ci assicura un numero di lettori davvero più alto. Poi spero di poter raccogliere TUTTO Montecristo in un solo volume per la libreria.

I lettori da edicola sono diversi da quelli della libreria? In cosa divergono?
Quando venti anni fa ho cominciato a lavorare in editoria non ci volevo credere, però c’è una distinzione tra chi acquista in edicola e chi in libreria. Sono canali di vendita differenti (e questo è stato rilevato con precisione) non assolutamente incompatibili ma differenti. Se hai successo in edicola non è detto che in libreria ti conoscano e viceversa. Vale per me ,quanto per molti altri autori , italiani e stranieri. Di fondo ho visto che c’è uno zoccolo durissimo di appassionati che compra in edicola e in libreria ma (forse anche a causa dei prezzi) molto che comprano la pubblicazione da edicola in libreria vanno poco. Come sempre canali e opportunità differenti vanno sfruttati al meglio…ma questo è lavoro del marketing. Io ho un po’ i miei lettori che mi seguono in diverse avventure. Era più un problema quando usavo più pseudonimi.

paolo roversi

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