Eroi in battaglia



Simon Scarrow
Eroi in battaglia
Newton Compton
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Leggiamo delle spaventose guerre dell’antichità come qualcosa di irreale e comunque di molto lontano… Tanto che la descrizione, sia pur cruenta e crudele della leggendaria morte in battaglia di un soldato romano ci coinvolge senz’altro meno di quella di un combattente caduto in Iraq, Afghanistan, Vietnam o Siria. Certo sappiamo che la Seconda Guerra Mondiale si è conclusa circa 74 anni fa, ma se ne parla ancora oggi quasi fosse un fatto attuale. Ci sono tante storie da raccontare di quegli anni, ma devono essere scritte con considerazione e sensibilità, rispettando sempre la memoria ancora viva nei sopravvissuti di ciò che accadde allora. E chi meglio di Simon Scarrow, grande e famoso scrittore di romanzi storici, poteva cimentarsi nell’avventura di scrivere un romanzo legato a quello che fu uno dei periodi più foschi di quella spaventosa guerra che vide l’Asse impegnata in Grecia e nei Balcani durante l’occupazione prima italiana e poi nazista. Un romanzo che richiedeva un’accurata ricostruzione di quel passato, una misurata descrizione dei personaggi, ma anche e soprattutto un romanzo in grado di percepire e narrare l’ineluttabilità di quei momenti storici, che furono determinanti per il futuro. La scelta di Scarrow è stata di ambientare la più breve e moderna cornice narrativa del suo Eroi in battaglia ai nostri giorni a Londra, inserendo uno dopo l’altro i lunghi e rivelatori flash back di un drammatico, sofferto e coinvolgente romanzo epico che si svolge tra il 1938 e il 1945. A Londra nel dicembre del 2013, una giovane professoressa di storia Anna Thesskoudi riceve su Face book un messaggio da un giovane ricercatore tedesco Dieter Muller interessato a una lontana spedizione archeologica a Leucade, subito prima della Seconda Guerra Mondiale. Allora suo nonno, figlio di una famoso archeologo, era amico della nonna di Laura, Eleni… Vorrebbe intervistarla… La sua richiesta farà sì che Anna si interroghi lei per prima su quel triste lontano e sconosciuto passato di cui né lei, né sua madre, sanno molto e durante una fine settimana a casa, spinta dalla cortese richiesta del tedesco cominci a indagare. Era vero: i nonni erano amici…
Nel 1938 durante un’estate nell’isola greca di Leucade era nata la loro amicizia. Erano ragazzi. I due greci Andreas, figlio di una personalità artistica, un famoso poeta e sua nonna Eleni, figlia del locale capo della polizia, mentre il terzo, il tedesco Peter, che era arrivato dalla Germania inserito nella spedizione archeologica organizzata da suo padre, aveva imparato presto a spiegarsi. Peter era innamorato di Eleni, ma lei voleva Andreas… E comunque era stata una lunga e bella estate fatta di bagni in mare, passeggiate tutti insieme e serenità ma ohimè senza futuro. Nell’aria c’erano già le avvisaglie di un scontro che si annunciava minaccioso all’orizzonte pronto a separarli. I tedeschi vengono richiamati in patria, un mostruoso conflitto sta per spaccare il mondo e Peter deve ripartire per forza. Nel salutarsi, i tre ragazzi si giurano che si incontreranno ancora. Ma la Seconda guerra mondiale non fa sconti a nessuno e i tre vecchi amici, schierati su parti avverse saranno costretti a diventare rivali. Come può reggere un’amicizia con una guerra in atto? Nel 1943, mentre le forze partigiane di Leucade resistono all’invasione dei nazisti, Andreas ed Eleni si sono uniti a loro, combattendo una disperata guerra che richiede ogni forma di sacrificio per il proprio  paese. Peter è tornato, ma adesso indossa la divisa di Leutnant della Wehrmacht, è un ufficiale, ingaggiato come interprete, deve ubbidire agli ordini e ogni sua mossa e ogni informazione potrebbe mettere a rischio la loro vita. Tutti e tre trasformati in fantocci, praticamente senza possibilità di scelta. Ma non basta, Andreas ed Eleni dovranno guardarsi anche da coloro che dovrebbero essere loro alleati. La resistenza in Grecia infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha avuto fini diversi e molte facce, scatenando spesso conflitti ideologici e di potere all’interno delle proprie fila. Conflitti che talvolta hanno generato scontri e morte. Il prologo del romanzo ambientato nel 1938 introduce tre giovani amici ritratti in una foto fatta in uno scavo archeologico tedesco a Leucade. Da quel momento si salta tra il 2013 e gli anni di guerra del 1940 al 1943. La scrittura di Scarrow, veloce e stringata, a tratti suggerisce toni biografici più che romanzeschi, ma fino a che punto dobbiamo tornare indietro prima di sentirci emotivamente distaccati dagli eventi? Sono pochi gli scrittori in grado di tirare fuori un romanzo così coinvolgente, sorprendente, emozionante, toccante e reale. Scarrow si è calato nel periodo storico e nelle motivazioni delle parti in guerra. Con la sua innata abilità lusinga e appaga la curiosità degli appassionati di storia poi, servendosi della parte più moderna del romanzo, utilizza la conversazione tra un insegnante di storia e uno studente per sviscerare l’idea stessa di storia. Cosa vale la pena ricordare del passato? I grandi eventi o le vite della gente comune? Un lavoro intrigante ma anche di più. perché Eroi in battaglia è sì una grande storia di guerra, d’amore, di passione, ma e soprattutto anche una grande saga intergenerazionale.

 

Patrizia Debicke

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