Intrigo ad Asmara – Giorgio Ballario



Giorgio Ballario
Intrigo ad Asmara
Edizioni del Capricorno
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Un tuffo nell’Africa Orientale Italiana del 1937, immersi in una storia torbida, che comincia con un giallo per poi tingersi di altri colori, dalla spy story all’intrigo internazionale, passando per la lotta di potere all’interno del regime fascista, negli anni che avrebbero poi portato alla catastrofe della guerra. Giorgio Ballario in “Intrigo ad Asmara” (Edizioni del Capricorno), la quinta indagine del maggiore Aldo Morosini, che in questa puntata passa dai Carabinieri alla Polizia Coloniale, racconta una capitale eritrea dinamica, effervescente, in cui gli italiani vivono bene e alcune fasce passano da una festa ad un bordello, dagli alberghi lussuosi alle alcove di prostitute d’alto bordo, senza negarsi i piaceri dell’alcol o della droga. Insomma, un “bel mondo” che un po’ rimpiange la lontana Italia e un po’ approfitta della lontananza per non rinunciare a niente. 
A turbare questo clima esaltante arriva l’omicidio di una prostituta che quel bel mondo lo frequentava, anzi era una delle protagoniste. Tocca al maggiore Morosini, appassionato cultore di Seneca, appena trasferitosi da Massaua insieme con il fido maresciallo Barbagallo, sbrogliare una matassa che si ingarbuglia maledettamente nel giro di pochissimi giorni con gli omicidi di altre due prostitute, una indigena e una italiana, di livello però molto inferiore rispetto alla prima. È all’opera un serial killer? Troppo semplice, anche perché qualche sfumato indizio permette a Morosini di infilare una strada tortuosa che lo porterà su un terreno a lui ben noto: mettersi nei guai. In uno slalom vertiginoso tra un ispettore dell’OVRA e un giornalista ubriacone dal fulgido passato, un generale pluridecorato e il suo attendente, un ferroviere comunista, una splendida prostituta coinquilina della prima vittima, Morosini riesce a venire a capo dell’intricata vicenda, ma rischiando di vedere la sua nuova brillante carriera appena iniziata nella Polizia Coloniale già finita.
Una storia ben costruita che miscela sapientemente episodi di fantasia a vicende storiche documentate, come l’attentato al viceré d’Etiopia e governatore dell’Africa Orientale Italiana, Rodolfo Graziani, nel quale il protagonista ha un ruolo che non diremo per lasciarvi il piacere di leggere e scoprire da soli, attentato al quale seguì la violentissima rappresaglia italiana; oppure la costruzione di imponenti infrastrutture, come la ferrovia e le strade.
Ballario sa guidare il lettore, facendolo calare in una realtà molto poco conosciuta, che nei libri di storia viene spesso chiusa in poche righe. La vicenda dell’impero, ambizioso progetto fascista di allargamento delle sfera di influenza italiana al cosiddetto “corno d’Africa”, in contrapposizione al consolidato impero britannico, ha coinvolto e illuso molte famiglie italiane, che avevano visto in quell’avventura una possibilità di riscatto, di benessere. Le descrizioni della società e della vita in quelle terre, che si intrecciano con la vicenda principale, hanno il merito di restituire un interessante pezzo della storia del nostro Paese. Anche per quanto riguarda gli intrighi di palazzo che partivano da Roma, per arrivare in Africa e ritornare nella capitale di quell’impero, molto spesso liquidato come scalcinato, ma che aveva motivo di esistere nello scacchiere delle influenze mondiali, tanto da provocare reazioni e forti resistenze.

Michele Marolla

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