A volte ritornano

A VOLTE RITORNANO

(soprattutto di notte)

Chi è il peggior cattivo nella storia del cinema? Le classifiche in merito (da Entertainment Weekly all’American Film Institute) riportano spesso gli stessi nomi, anche se per molti sussiste il beneficio del dubbio che un buon avvocato saprebbe come impugnare. Assolti così i “figli” di traumi subiti come il Joker (gettato in una vasca di acido), Norman Bates (complesso edipico irrisolto), Jack Torrance (allucinazioni da stress), Annie Wilkes (lo dice il titolo, Misery non deve morire, sennò cosa legge questa donna?) e lo stesso Hannibal Lechter cui Thomas Harris si è premurato di fornirci una sorella divorata da perfidissimi a renderlo com’è. Altre donne come la Crimilde di Biancaneve, Alex Forrest di Attrazione Fatale e Eve Harrington in Eva contro Eva sono ormai quasi banali: facile incontrarle un po’ dovunque, dalla scrivania attigua al pranzo sociale, dall’happy hour a Facebook.

Scavando bene, il premio (una copia del famigerato Indian love call, giusto per non rischiare) toccherebbe a Frank Welker, voce dell’ambascia-tore verdognolo di “Mars Attack!”, che giusto dopo aver proclamato “Veniamo in pace” fa strage di tutto il Gotha della Casa Bianca. E non solo.

Ma è in buona compagnia, e le majors hanno pensato bene di riesumare – verbo appropriato – un losco figuro che, dopo essersi scontrato nel 2003 con Jason Voorhees (la nemesi di Venerdì 13) per un film di cui non si sentiva il bisogno, sembrava definitivamente rimosso. Invece, Freddy Krueger ritorna. Abbandonato il volto da professorino di Robert Englund, che al naturale era più adatto ai camei proto-inglesi di Ivory, ci si è affidati all’aspetto luciferino (anche senza trucco) di James Earle Haley già fonte di brividi in Little Children del 2006. Giusto per rincarare la dose, autori e regista del Nightmare targato 2010 hanno instaurato il prequel a inizio film, così tutti sappiamo che il bel faccino di Freddy è dovuto ai genitori dei bambini che lui molestò e come si fecero giustizia da soli, arrostendolo vivo.

Operazione interessante, ma che manca – volutamente, si è detto – dell’umorismo macabro del primo Krueger. Del resto, in un’epoca così poco dotata di ironia, anche i vecchi mostri devono assogettarsi. E magari smarrire nel percorso un ragazzino risputato dal suo letto coperto di sangue, lo stesso che sei anni dopo userà artigli metallici simili a quelli di Englund a fin di bene. Vedere alla voce Edward mani di forbice – Johnny Deep.

silvana gambéri-gallo

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