Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi



Maurizio DeGiovanni
Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi
Einaudi
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Settembre. Mese di passaggio, di cambiamenti, di aspettative. Napoli, città di luce e ombre, in questo romanzo è meno protagonista, ne percepiamo l’immenso colore azzurro e la melodia di sottofondo: una musica che parla d’amore, di un amore talmente grande che spinge a rinunciarci per non causare dolore.Una falena si avvicina alla fiammella, e rischia di bruciarsi, ma anche la mano che vuole scacciarla per salvarla può rimanere scottata. Quanto può essere grande un amore? E il dolore? Più sopportabile soffrire per averci rinunciato o soffrire per averlo conosciuto e vissuto? Negli interludi che punteggiano il libro, De Giovanni racconta con una storia nella storia, la differenza esistente tra il semplice cantare una canzone e il raccontarla, sentendola propria, e lo stesso fa lui con i suoi romanzi. Non semplici racconti, ma storie universali e condivisibili d’amore, di passioni, di dolori. Questa volta non ci sono morti che parlano a Ricciardi, le voci che fanno vivere il libro sono quelle delle anime dei protagonisti, le ” anime di vetro”. trasparenti e fragili, pronte a rompersi sotto a l’onda d’urto dei sentimenti, ma pronte anche a rinascere più forti e consapevoli. Le anime del libro parlano d’amore, di amori sofferti, nascosti, non corrisposti, ma anche di amori felici, appagati, come quello di Maione e della sua Lucia. L’aria fresca di settembre ha portato cambiamenti per tutti, e l’autore, mettendo un po’ in secondo piano la storia gialla, ci racconta soprattutto i protagonisti, Ricciardi in primis. E’ l’uomo il protagonista, con i suoi dubbi, le sue incertezze, la sua condanna e il suo desiderio di felicità. Con “anime di vetro” De Giovanni mette parecchi tasselli in più alla costruzione della storia personale dei suoi protagonisti,cosa implicita per altro nella serialità, aprendosi tante nuove prospettive per il proseguimento della serie, inserendo anche una terza donna che forse spezzarà il dualismo Enrica- Livia. Un libro che tra lirismo e intimismo ci fa desiderare sempre più di vedere che succederà…
P.s.Personalmente trovo sempre irresistibili i dialoghi tra il meraviglioso Maione e l’adorabile Bambinella. Inimitabili l’ironia e il brio che li animano.

Cristina Aicardi

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