Calumet City



charlie newton
Calumet City
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L’agente Patricia Black opera nel sesto distretto del dipartimento di Chicago, vive nei sobborghi del Southside, guida una Toyota e tifa Cubs.
Ha 38 anni e da quando ne ha 21 ha imparato a conoscere gli angoli più neri della città, quelli dove le lotte tra bande di afroamericani sfociano in vere e proprie guerriglie.
Come lì, a Gilbert Court, dove con altri piedipiatti bianchi si prepara ad irrompere in un palazzo occupato dalla banda dei Gangster Disciples.
Patti Black sente il cuore che le martella in petto, sa che un’indecisione in quel quartiere può costarle la vita, come ad altri prima di lei. “Niente morti” si ripete, “Niente morti”. In un attimo spari, benzina e fuoco.
E poco dopo rimangono le urla di chi piange qualcuno che non c’è più, le sirene dei vigili del fuoco, e un collega che chiede alla frastornata agente Black di seguirlo nei sotterranei di quello che rimane dell’edificio, dove stanno abbattendo un muro.
Oltre quel muro c’è il cadavere di una donna che ai polsi porta delle manette che lasciano segni inconfondibili, gli stessi che Patti fatica a toccarsi quando si lava.
Insieme al corpo della sua matrigna le piombano addosso ricordi lontani, che la riportano a quando a soli 15 anni, incinta, era fuggita dalla casa famiglia di Calumet City, dove i genitori adottivi abusavano di lei.
Ed ora risolvere il caso del cadavere riapre vecchie ferite, proprio mentre Chigaco è assediata da un’ondata di violenza senza precedenti.
Ma deve indagare Patti Black, è il suo lavoro, anche se ha paura delle ombre. Deve scoprire come una donna, quella donna, da una piccola cittadina di periferia è finita murata viva nello stabile dei Disciples.
Presto la realtà le si presenterà in tutta la sua crudezza: è proprio nei luoghi e nelle persone del suo passato che si trova il germe della ferocia che sta scuotendo i vertici di Chicago e tutto il dipartimento di polizia.
Indagherà e si troverà indagata, in un groviglio di situazioni all’ultimo respiro, in una corsa contro il tempo che potrebbe valere la sua stessa vita e, forse, quella del figlio che ha abbandonato alla nascita.

Calumet City entra nell’anima di una città, Chicago, attraversata da un fiume che divide il bene e il male, le cose giuste da quelle sbagliate. Succede però che a volte il greto venga oltrepassato e che i confini crollino.
Gli scenari dell’america urbana più degradata fanno da sfondo a poliziotti che combattono qualche volta dalla stessa parte e spesso tra di loro, scontrandosi con la malavita organizzata con la quale hanno però un rapporto vago.
E’ la città della speranza per Patti Black, che vi si rifugia dopo un’infanzia di orrori e nel sesto dipartimento trova una famiglia e ritrova se stessa, ma anche una città che viene colpita al cuore se le istituzioni vacillano, se la giustizia della polizia e la vendetta delle bande criminali si fondono
L’agente Black ha la pistola sempre al fianco, l’atteggiamento duro e la propensione ad indagare su casi che spesso sfociano in scontri violenti. Così la racconta Charlie Newton, che con questo suo primo lavoro si è guadagnato la candidatura all’Edgar Award come miglior esordio noir del 2008.
C’è un valore aggiunto però, che contraddistingue Calumet City. Le atmosfere che si respirano, i toni, i colori, lo inseriscono a pieno titolo nella migliore tradizione hard boiled americana, rovesciandone però uno dei presupposti cardine: a vestire i panni del detective non è un uomo ma una solitaria, brusca donna.

eva massari

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