Cellophane



cinzia leone
Cellophane
Bompiani
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Storia dal taglio decisamente originale quella narrata da Cinzia Leone nel suo nuovo libro: Cellophane, edito da Bompiani. Aurora non doveva nascere, per i suoi genitori è servita a rimpiazzare la sorella scomparsa prematuramente, e come tale l’hanno sempre trattata, o più propriamente ignorata. Un sostituto che rifiuta di essere tale è meglio arginarlo ai limiti di una vita che lei ha iniziato a sentire sua solo quando si è messa a frugare nell’immondizia altrui. Tasselli di vita gettati via in sacchetti di plastica le sono serviti a ricostruire il puzzle della sua esistenza. Costeggiando i margini di una società nella quale non si riconosce, muovendosi e vivendo nel sottobosco, Aurora, grazie alla sapiente mano dell’autrice, accompagna il lettore in un viaggio a ritroso nel tempo, a un periodo della storia recente ormai quasi da tutti dimenticato, fatto di auto color pastello, di televisori in bianco e nero ma soprattutto di discariche a cielo aperto, nelle quali confluiscono tutti i sacchetti dell’immondizia e non solo. Ancora prima della raccolta differenziata, del riciclaggio e del compostaggio, quando si teneva ciò che serviva e si buttava quello che si voleva eliminare o tenere nascosto, mai immaginando che qualcuno andasse a frugare nell’immondizia, nei cassonetti o alla discarica e che cercasse con molta attenzione di ricollegare ogni rifiuto al suo legittimo proprietario. “Finisce per esserci molta più verità in quello che abbandoniamo che in quello che decidiamo di trattenere” è la linea guida di Aurora la quale attraverso i rifiuti ricostruisce, o immagina di farlo, le vite degli uomini e delle donne ai quali sono appartenuti gli oggetti che osserva, studia, esplora come reperti tutti di una vita vissuta. Con un lavoro come disinfestatore e con l’ossessione di frugare nella spazzatura non poteva non finire immischiata in un affare “sporco” dal quale ne esce immune in una maniera che può sembrare anche troppo facile o romanzata ma che invece, in fondo, è molto sofferta e la seconda chance che la vita le offre non è che un risarcimento per la prima mai avuta. Aurora non ha paura della vita, perché non ha paura di perderla, e non ha paura neanche della morte, ci convive ogni giorno. “Solamente gli uomini ormai mi fanno paura” dice, perché lei ne indaga il lato più oscuro, quello più vero.

Irma Loredana Galgano

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