Veneto. Territorio fatto di persone laboriose da generazioni, attaccate ai valori della terra, del lavoro e della società. Ma anche il posto ideale per affari loschi e giro di denaro delle mafie? Parrebbe proprio.
E allora ecco un’altra avventura della bella eroina dai capelli rossi e gli occhi verdi, la vendicatrice, la killer a sangue freddo, che sa usare tutte le armi con perfetta padronanza e che eccelle nelle arti marziali: Mila Zago, un metro e settantacinque di muscoli pronti all’azione, alias Red Dread.
E Matteo Strukul innesca di nuovo la miccia della stracollaudata macchina da guerra, della ragazza segnata da un passato pesante e da una durissima vita fatta di lotta, ma vuota di sentimenti e con un unico obiettivo la vendetta.
Una nuova storia per Mila con il delta del Po e la Bassa a fare da infernale cornice a un traffico di minori e, con per coprotagonista, un delizioso bimbo nigeriano, dagli occhioni neri e la pelle color cannella, al quale hanno tolto la voce.
Sempre combattendo tra le fila dell’agenzia BHEG, l’inossidabile e invincibile Mila ha ricevuto l’incarico di liberare e proteggere il piccolo Akim, innocente vittima di intrighi planetari e che dovrebbe fare da supertestimone in un processo per smascherare il mostruoso disegno di una turpe organizzazione internazionale.
Con lo straordinario impeto della sua furia, battendosi con mafiosi nigeriani e traditori pronti a tutto, Mila dovrà portare Akim fino a Berlino, ma quel povero bambino coraggioso le intenerisce il cuore e glielo ruba. Per lui, in una catena di colpi di scena, duelli, torture, intrighi e sparatorie, la rossa eroina affronterà stregoni, cacciatori di taglie, avvocati corrotti e scienziati pazzi, cercando di salvarlo da un terribile destino.
Un altro fumettistico pulp alla Tarantino di Matteo Strukul che fa balzare il cuore in gola e manda l’adrenalina a mille. Scrittura in prima persona: diretta, facile, veloce, aggressiva, molto cinematografica, sempre per la collana Sabot/Age di EO, diretta da Colomba Rossi e curata da Massimo Carlotto.
Matteo Strukul, ispirato da tanta letteratura, cinema, fumetto pulp ha creato un’eroina non convenzionale che ci riporta a famosi esempi quali Lara Croft, Nikita ecc. ecc., ma abbastanza diversa da loro. Un evidente intento sociale fa capolino dietro la sua ferrea invincibilità con le tante infamie planetarie da affrontare e sconfiggere. Dettagli puntigliosi delle fantascientifiche scene di combattimento, in cui la “nostra” taglia con disinvoltura teste e prende a pugni avversari grandi due volte lei, sono paragonabili a fotogrammi di film, dove il realismo è bellamente messo da parte ma sono avvincenti lo stesso.