Darkland



Paolo Grugni
Darkland
Melville Edizioni
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20 novembre 1945 una data, o meglio la data che vide l’inizio del Processo di Norimberga di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario, ha dato a Paolo Grugni la spinta ad affrontare una trama difficile e scomoda per una fiction, o meglio per un ardito thriller storico politico frutto di accurate e importanti ricerche fatte in Germania.
Il suo nuovo libro Darkland, da oggi in libreria, o terra buia, oscura e che affonda le radici nell’atmosfera cupa e piovosa della Foresta Nera, vicino a Karlsruhe, ai nostri giorni, offre ai suoi lettori una sconvolgente chiave di lettura legata all’ideologia nazista.
E quel nome cupo: Darkland sa richiamare il nero e crudele passato della Germania nazista.
Qualche cenno della storia.
Karl Jerzyck, professore di criminologia di Monaco sospeso dal servizio è solo, senza la famiglia, in “pseudo vacanza” in affitto in una villetta di  Ettlingen, cittadina del Baden Wuttemberg poco lontana da Karlsruhe.  Dopo un uragano che ha sconvolto la zona, mentre fa una lunga passeggiata nella foresta, scopre per caso delle ossa umane. Verrà fuori che quei resti appartengono a diverse persone, tra cui due bambini, scomparse 25 anni prima in circostanze mai spiegate. Con l’aiuto di Arno Schulze, l’ispettore della Kripo che aveva inutilmente seguito il caso all’epoca, Jerzyck decide di riprendere le indagini. Ma presto sia lui che l’ispettore verranno coinvolti in trame di gruppi neonazisti che fanno capo a esoteriche sette occulte, costretti a risalire nel tempo e allargare le ricerche ai campi di sterminio nazisti. Il loro indagare si scontrerà con le nuove sparizioni di altre persone a Friburgo, a meno di centocinquanta chilometri  di distanza.
Cosa succede nella Foresta Nera? Perché proprio in questa zona della Germania? Jerzyck e Schulze scopriranno che qualcuno vorrebbe riprendere gli esperimenti iniziati ad Auschwitz da Joseph Mengele, il cosiddetto “angelo della morte”. Perché? Si scopre che gli ambienti legati al neonazismo sono in agitazione. E qual è la dichiarazione che una potente organizzazione neonazista si accinge a fare il 20 novembre 2015, proprio in occasione del 70° anniversario del processo di Norimberga?  Forse qualcosa che potrebbe rivalutare il nazismo agli occhi del mondo?
Storia ben costruita e coinvolgente. Grugni si conferma ancora una volta un autore di polso e un bravo narratore. Per lui scrivere significa anche impegno morale e politico e anche stavolta, da attento testimone della società attuale e del passato, ha scavato nella  natura umana, per approfondirne l’aspetto irrazionale. E l’irrazionale inquieta. Molto!

 

 

 

 

Patrizia Debicke

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