Eroi dell’ombra



Stefano Di Marino,
Eroi dell’ombra
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Il cinema delle spie raccontato come un romanzo
Stefano Di Marino è bravo e gli do volentieri la patente di grande se non massimo conoscitore del settore. La sua bella antologia romanzata che ricostruisce secondo un criterio ben documentato tutta la storia della spy story cinematografia mondiale è da leggere e poi conservare sullo scaffale per consultarla a piacere.
Si parte dalle pellicole ambientate nel primo Novecento che vanno fino alla Seconda guerra mondiale… – Stop e breve inciso personale: secondo me lo spionaggio è nato con l’umanità. Nessuno mi leva dalla testa che Caino sia stato il primo spione che molto invidioso del fratello l’ha spiato e ne ha decretato la condanna perché ostacolava i suoi piani di dominio.-
Comunque dicevo, anzi ha scritto Stefano Di Marino, che sono state le tante pellicole d’epoca che vanno dagli albori del XX secolo alla Seconda guerra mondiale a dare il via alla spy storia del cinema. Risalgono proprio a quegli anni infatti le prime organizzazioni che regolano i grandi servizi segreti nazionali.
Mentre la (Prima) Grande Guerra si avvicinava, gli agenti segreti avevano già cominciato a trafficare nei palazzi e a scontrarsi nei vicoli bui della capitali europee per acquisire con ogni mezzo, anche con l’omicidio, informazioni su quanto può danneggiare o sabotare il nemico. Qualche volta i protagonisti di questa “guerra segreta” non erano agenti specializzati, ma cittadini qualunque, magari coinvolti loro malgrado in situazioni da incubo. Dopo la Prima Guerra Mondiale e prima della Seconda, furono girati un po’ dappertutto prodotti con mero scopo propagandistico ma, per fortuna, anche ottimi film densi di avventura e di mistero.
Il fenomeno cinema di spionaggio però esplose esponenzialmente prima, durante e soprattutto dopo il Secondo conflitto mondiale, quando i massimi Studios Hollywoodiani seppero ricostruire la spettacolarità della guerra, con i tanti film di spionaggio e le rocambolesche operazioni clandestine contro il nemico. Un filone che non si è mai fermato e che ancora oggi ci regala splendide avventure in ‘costume’.
Ma la Storia va avanti e le mode cinematografiche tengono il passo. Dopo il Secondo conflitto mondiale la situazione cambia. Parte la Guerra Fredda, con la ferrea contrapposizione dei blocchi mondiali. Siamo nell’era dominata dalla grande paura della Bomba atomica, della radioattività. Gli agenti segreti ci sguazzano. E in più le guerre si frammentano in scontri sui diversi campi di battaglia legati a complicate situazioni geopolitiche che permettono di amplificare le tematiche delle pellicole.
Si privilegia un filone di spionaggio più classico (più letterario) che fa riferimento a contrapposizioni ideologiche e psicologiche, senz’altro più spettacolare e avventuroso. Nell’era del boom economico e della moda del hard boiled all’americana, lo spionaggio s’inventa nuovi protagonisti: il super agente, il gruppo criminale che complotta per dominare il mondo. Nasce e lievita il ‘fenomeno Bond’ con la fortunatissima serie cinematografica e i suoi tanti imitatori. La creatività degli sceneggiatori non ha limiti, si lancia in possibili tragici futuri, nel bene e nel male: affronta questioni mediorientali, etniche e religiose. Gli Anni di Piombo si mescolano con l’epoca del Pop. Il sesso, elemento principe (e spesso arma di ricatto) dello spionaggio vero e inventato, fa la sua trionfale comparsa sugli schermi. Poi sullo spionaggio scende il velo dell’ironia che genera una serie di pellicole che vanno dalla parodia più smaccata, alla sottile presa in giro che non risparmia neanche Bond. Il cinema d’azione degli anni ’80 lambisce voglioso lo spionaggio, ma mettendo in secondo piano intrighi e ideologie, da largo spazio alla forza bruta, allo scontro fisico. Lentamente l’agente segreto comincia a trasformarsi in soldato d’élite. Con la Caduta del Muro di Berlino si pensa che il genere spy story sia morto, ma si scoprono presto nuovi fertili terrene e campi di battaglia strettamente collegati alle privatizzazioni, alle grandi corporazioni e alle tante mafie multietniche. Poi l’inferno o quasi perché l’11 settembre scatena una nuova guerra mondiale mascherata da angelo vendicatore. E tutto ricomincia da capo. Si produce e si gira a un ritmo forsennato un film dopo l’altro con nuove e sofisticate tecnologie. Si fanno largo anche le pellicole che vengono dall’oriente e gli eroi delle fiction cambiano. Anche i più tradizionali, vedi Jason Bourne e quelli di Mission Impossible, nati da romanzi e serie tv di un’era precedente devono conquistare un pubblico più giovane. Persino 007 per ripresentarsi alla grande, deve rifarsi il look…Per saperne di più vi consiglio di comprare Eroi nell’ombra.
Ma, prima di chiudere, riporto volentieri le spiegazione che Stefano Di Marino dà ai suoi lettori sui criteri adottati per la sua monumentale opera: «Seguiremo la storia dello spionaggio in questi ultimi cento anni, i film saranno raggruppati per tematiche più che per anno di produzione. Così come mi pare logico accorpare tutti i film di 007 o quelli interpretati da Michael Caine, altra grande icona (lui personalmente, al di là dei personaggi) del filone. Oppure i film tratti dal lavoro di quel grande romanziere che è stato Robert Ludlum.
Insomma credo che, alla fine, troverete tutti i vostri film preferiti e magari molti che non conoscevate ma secondo un percorso divertente, un po’ erratico, ma coerente con la mia passione per il genere che, dopo tanti anni, è ancora bruciante e creativa.»

Patrizia Debicke

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