L’ispettrice Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón planano in Italia. A Roma, per la precisione. Un caso di omicidio, (la morte di un imprenditore tessile, Adolfo Siguán, mentre era in compagnia di una “signorina di comodo”), riaperto cinque anni dopo la sentenza, coinvolge un killer nostrano. I due, superate difficoltà famigliari e resistenze burocratiche legate alla professione, arrivano nella capitale. Coadiuvati da un team della polizia italiana, s’immergono nei gangli delle abitudini criminali del bel paese fino a risalire alla parola che può far andare di traverso la magia dell’intera trasferta: criminalità organizzata. Nella fattispecie: camorra. In pochi giorni la riapertura delle indagini lascia sulla strada un morto e, solo per un miracolo, non se ne conta un secondo, quello della stessa Petra Delicado. Se non cresce la paura, nell’animo della protagonista si fa sempre più spesso strada il dolore per la fine di un innocente. Sentimento che per acquietarsi deve chiedere spazio ad altri e più intimi rovesci che l’ispettrice deve affrontare, sia a Barcellona sia nella Città Eterna. A volte carne e spirito fanno di tutto per non capirsi. Alicia Gimenéz-Bartlett non tradisce. Gli onori di casa (ma sarebbe stato di gran lunga più azzeccato tenere, pur tradotto, l’originale Nada quiere saber) allunga la serie della poliziotta più celebre di Spagna con un’avventura che ha le carte in tavola per replicare il forte successo tra i lettori, soprattutto quelli italiani, dei romanzi precedenti. C’è tutta la Petra che conosciamo e amiamo: la coscienza delle idee, le idiosincrasie, la debolezza che da del tu alla malinconia, la forza di reazione, l’intuizione nel momento in cui serve accenderla, la frustrazione di essere parte di una realtà che si fa sempre più fatica a decifrare, le reazioni guidate da nervi che non la mandano a dire. E c’è una storia più grande di lei che s’intreccia nel nero del nero del genere umano. Dentro cui Petra o nuota o affoga. Che Alicia Giménez-Bartlett sia una scrittrice naturale non era compito di questo romanzo testimoniarcelo. Ma Gli onori di casa ci dice che la vena non si è inaridita. Che questi personaggi continuano a camminarci di fianco. Per le strade di Barcellona. O anche, almeno per qualche giorno, per quelle di Roma. Ma anche chi quotidianamente percorre gli Champs-Élysées, l’Unter Den Linden o Notting Hill Gate li può tranquillamente scorgere sulla via.
Gli onori di casa
Corrado Ori Tanzi