La maledizione delle ombre – Jean-Christofe Grangé



Jean-Christophe Grangé
La maledizione delle ombre
Garzanti
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La maledizione delle ombre. Viaggio nella Parigi più oscura e pericolosa di Grangé
Grangé ha abituato i suoi lettori al sangue, alle conseguenze della perversione umana, ai delitti più torbidi e non ha nessuna intenzione di cambiare registro. Leggere il giallista più importante di Francia è un atto di fede per i suoi ammiratori affezionati e una scoperta delle tenebre letterarie per chi si avvicina a lui per la prima volta.
La maledizione delle ombre uscito lo scorso 13 giugno e edito da Garzanti non fa eccezione allo stile e alla narrazione di Grangé e regala ai lettori pagine di intenso stupore su baratri di malvagità e solitudine, dove il ritmo narrativo è così intenso da far perdere quasi il fiato.
Succede tutto in una notte parigina e in un night club frequentato dalla gente più singolare. Una ballerina viene brutalmente uccisa e il suo corpo martoriato tanto da renderla irriconoscibile. Sulla scena del crimine arriva Stéphane Corso, comandante della Brigata criminale cittadina, uomo tormentato, dal passato difficile e da un presente complicato da vicende strettamente personali.
Corso non perde tempo e inizia a indagare a tutto campo, sulla vita privata e pubblica della donna, le sue frequentazioni, i suoi “gusti” sessuali, i lavoretti extra. E quello che scopre rimanda a un mondo sotterraneo e ambiguo, cristallizzato in perversioni e solitudini, conflitti interiori e sadomasochismo. Però la pista, seppur calda, non è sufficiente perché nella Parigi più oscura un pazzo criminale continua a uccidere scegliendo vittime sole e fragili e sfigurandole prendendo spunto da dipinti di Goya. Corso e la sua squadra mettono in campo tutte le loro esperienze e il loro impegno ma sembra non bastare affatto. Chi si nasconde dietro il crudele serial killer e quando finirà tutto questo orrore?
Lontano dalle luci sfavillanti della capitale turistica e dai luoghi di arte e cultura ai lettori di La maledizione delle ombre rimane solo la Parigi più violenta e nascosta, frequentata da gente borderline. E la bravura di Jean-Christofe Grangé poggia proprio su questo: intanto che si dipana la trama il lettore ha già vissuto quasi tutta la vita dei protagonisti e assaporato virtualmente il loro mondo. Poi c’è anche l’indagine in corso, il desiderio di scoprire il colpevole e le motivazioni che lo spingono a uccidere. Ma intanto chi legge ha il tempo per affezionarsi a un poliziotto problematico come Corso, alla sua complicatissima vita e ai personaggi della sua squadra di ribelli e guerrieri. Una trama forte per veri appassionati del poliziesco più classico.
Un viaggio letterario tra i più estremi che fa riconoscere subito l’autore e la sua tendenza alle descrizioni forti e che  non lascia di certo indifferenti i suoi lettori. Grangé ha un ritmo serrato, un linguaggio per nulla sofisticato, uno stile da inquietudine come compagna di viaggio. Ma è questo che lo rende unico e geniale e che lo fa amare da milioni di appassionati.

Antonia del Sambro

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