I cinque libri noir (e non solo) della settimana #5




I cinque libri noir (e non solo) della settimana #5

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Marco Amici, The black album. Conversazione con Massimo Carlotto (Carocci editore)

“I libri di Carlotto hanno contribuito a rendere riconoscibile un certo modo di raccontare la realtà a partire da crimine e, per questo stesso motivo, tracciano un percorso unico all’interno del grande calderone della letteratura italiana a tema criminale”. E in questa lunga conversazione tra Marco Amici e Carlotto vengono ripercorsi i temi capitali del genere (dall’hard-boiled al noir), ma soprattutto la scrittura e il lavoro dell’ideatore dell’Alligatore che, romanzo dopo romanzo, ha saputo descrivere i profondi cambiamenti della criminalità italiana e del ruolo di quest’ultima nei traffici illeciti internazionali.

Perché leggerlo: un libro dedicato a tutti i fan di Carlotto. Un completo compendio sul genere che più di tutti riesce a raccontare il lato oscuro del nostro Paese.

 

Justo Navarro, La spia (Voland)

A parlare, in questa inconsueta spy-story letteraria è Carlo Trento, che nella finzione è autore di romanzi gialli, personaggio già comparso nel precedente romanzo del poeta e scrittore Navarro. E Trento racconta una delle vicende più intriganti della seconda guerra mondiale, quella del  poeta traditore Ezra Pound, che da Radio Roma partecipò alla propaganda nazifascista contro gli Alleati e gli ebrei. Insinuando un dubbio: e se il poeta de I Canti Pisani fosse un agente del controspionaggio?

Perché leggerlo: una storia magnetica e enigmatica che narra, partendo dalla realtà storica, la vicenda umana e politica di un un grande poeta che ha affascinato Navarro fin dall’adolescenza.

 

Ruth Dugdall, La donna nell’ombra (Elliot)

Il romanzo d’esordio di una ex funzionario responsabile della sorveglianza di condannati inlibertà, è un thriller psicologico spaventoso e realistico. La storia di due amiche, Rose e Emma e della sconvolgente storia che si nasconde dietro la morte del figlio di quest’ultima.

Perché leggerlo: la critica l’ha definito come “Un viaggio terrificante nei recessi più oscuri della mente umana”. Non aggiungo altro.

 

Ã…ke Edwardson, Luce e ombra (Dalai)

Il terzo dei dodici totali romanzi che vedono protagonista il commissario di Göteborg  Erik Winter che deve occuparsi del barbato omicidio di una giovane coppia dopo uno festino a base di alcol, sesso e droga, avvenuto in un appartamento poco distante dalla sua abitazione.

Perché leggerlo: dai gialli di quello che viene considerato l’erede di Mankell, oltre ad aver venduto oltre cinque milioni di copie nel mondo, è stata tratta una serie televisiva di gran successo. Per far luce sulle zone d’ombra che sono nella vita di tutti.

 

Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie)

Un libro erudito ma coinvolgente, a metà tra romanzo semi biografico e saggio su PPP. La storia dell’incontro tra un cinico e ingenuo scrittore trentenne che deve curare un’antologia sulle interviste del Poeta con “La pazza”, la bisbetica Laura Betti, attrice sul viale del tramonto, storica amica di Pasolini. Un racconto “iniziatico” che racconta la linea d’ombra del romanzo-poema Petrolio, alla ricerca di quel momento basilare su cui si fonda il capolavoro incompiuto dello scrittore morto nel 1975.

Perché leggerlo: riprendo le parole di Francesco Piccolo, che ha presentato il romanzo alla giuria dello Strega (che a mio parere dovrebbe vincere): “Qualcosa di scritto non è un romanzo, è un mondo. Anzi, un modo di stare al mondo.” E ha detto tutto.

 

Francesca Colletti

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